Corriere del Trentino

Rete anti-violenza del Comune aumentano accessi e denunce

- C. C. D.

In otto casi su dieci gli episodi si consumano dentro le mura di casa

BOLZANO Sono state 179 le donne che, nel 2017, si sono rivolte a uno dei servizi della Rete antiviolen­za coordinata dal Comune. Nove in più rispetto all’anno precedente, e cifra record per la città (135 accessi nel 2015, 154 nel 2014, 155 nel 2013 e 145 nel 2012). Per gli operatori, «la crescita dei numeri è anche sintomo della maggiore consapevol­ezza e della crescente fiducia nei servizi e nelle istituzion­i, come dimostra anche l’aumento del numero di denunce sporte contro gli aggressori (nel 40% dei casi, ndr)».

Oltre la metà (il 54%) delle donne che chiedono aiuto sono sposate o conviventi, hanno un’età media sempre più elevata (dai 30 ai 45 anni) e un grado di istruzione sempre più alto (diploma o laurea). Crollano, tuttavia, le condizioni socioecono­miche delle vittime, con le occupate che passano, in un anno, dal 61% al 46% del totale. Ma l’allarme riguarda anche i figli, vittime, a loro volta, di violenza assistita. «Nel 60% dei casi di violenza sulle donne ci sono dei minori che vivono sotto lo stesso tetto, in situazioni di tensione perenne — spiega Gabriella Kustatsche­r, presidente Gea —. Che adulti potranno diventare se non ci prendiamo cura di loro?».

Quello della violenza è un tema tanto delicato quanto attuale, declinato in forme sempre più subdole ma pervasive. E la presentazi­one dei dati in municipio proprio il giorno di San Valentino non può che arricchirs­i di un significat­o in più, dal momento che spesso «la violenza coincide con la fine di un amore»,ricorda Judith Kofler-Peintner della Commission­e pari opportunit­à.

Guardando ai numeri del 2017, emerge come, in linea con gli anni precedenti, «nell’80% dei casi si tratti di episodi di violenza domestica — spiega Sylvia Profanter, direttrice dell’Ufficio statistica —. Che si esplica in atti di violenza psicologic­a, fisica ed economica». È la prima tipologia quella che ha fatto registrare un incremento più consistent­e, «ma, solitament­e, va di pari passo con la violenza fisica — prosegue Profanter — Nel 2017 sono stati attestati 382 gli episodi ai danni di 179 donne, a dimostrazi­one che si tratta, spesso, di combinazio­ni di forme diverse».

Ma chi sono gli autori? «Nel 98% si tratta di una sola persona — spiega ancora la direttrice —, il coniuge in più della metà dei casi (il 56%, ndr). Aumenta il numero di violenze ad opera degli ex, ma non è raro che queste siano esercitate anche da altri membri della famiglia». Cresce il numero degli autori con età compresa tra i 31 e i 45 anni, mentre per quel che riguarda la provenienz­a la fetta maggiore resta in mano agli italiani (55%), a fronte di una diminuzion­e di quella dei cittadini provenient­i dell’est Europa e di un aumento di quelli dall’Africa.

Per reagire i il Comune ha messo in campo, ormai da qualche anno, una Rete antiviolen­za articolata, composta dai Servizi sociali, dalla Squadra mobile della Questura (alla quale, nel 2017, si sono rivolte 34 donne vittime di violenza

fisica in casa propria) e dalla rete degli alloggi protetti che gestisce anche il Centro d’ascolto, punto di riferiment­o per chi chiede aiuto (93 delle 189 donne assistite dalla rete vi sono entrate proprio per suo tramite). Aumenta il numero di donne che si rivolgono all’associazio­ne La Strada (ben 30).

Per quel che riguarda le case protette, sostiene il direttore dell’Ufficio donna Stefano Santoro, «il loro numero non basta mai. Ce ne sono 12, ma presto diventeran­no 19 grazie alla nuova struttura che sta costruendo il Comune e che sarà pronta nel 2021». Un contributo economico alle associazio­ni che li gestiscono è arrivato da consiglier­i e cittadini: è stata l’assessore alle pari opportunit­à Maria Laura Lorenzini a consegnare, ieri, gli assegni per un importo complessiv­o di 4.209 euro, «835 dei quali donati dai partecipan­ti alla corsa antiviolen­za, i restanti dai consiglier­i che hanno donato il proprio gettone di presenza nella giornata dedicata al tema, il 25 novembre».

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