Corriere del Trentino

Universiad­i, altri guai per Zappini «Turbativa»

L’accusa: turbativa. Nel mirino l’affidament­o diretto a Ice&Fire

- Di Dafne Roat

Nuovi guai per Luisa Zappini, questa volta finita al centro di un’inchiesta per turbativa sull’appalto per le Universiad­i, affidato con procedura d’urgenza alla «Ice& Fire» di Corrado Buratti, anche lui indagato insieme a Ivan Pilati. I tre sono a giudizio.

TRENTO Il progetto, affidato con la procedura dell’urgenza, aveva fatto storcere il naso a più di uno nell’aula del consiglio provincial­e. Sul caso aveva insistito anche con una serie di interrogaz­ioni Rodolfo Borga della Civica Trentina (scomparso recentemen­te dopo una malattia) che aveva puntato il dito sul «sistema di gestione delle emergenze» in occasione delle Universiad­i invernali. Storia vecchia, l’affidament­o risale al 2013, ma tornata alla ribalta nel giugno del 2017.

Borga aveva sollevato dubbi sulla necessità «di spendere 510.000 euro» e soprattutt­o sulle motivazion­i dell’estrema urgenza. Ora si è mossa la Procura. Il pm Pasquale Profiti ha voluto vederci chiaro e ha puntato i riflettori sulla parte del lavoro affidata alla «Ice & Fire» di Corrado Buratti di Mezzocoron­a. Buratti, già due volte candidato sindaco a Mezzocoron­a per una civica di area Upt, nel 2014 era candidato alla segreteria contro Donatella Conzatti. La Procura ci vede anche un collegamen­to politico nella decisione di affidare il contratto per la realizzazi­one e posa di un «sistema evoluto di analisi immagini, monitoragg­io attivo e supporto nelle gestione di grandi eventi, situazioni critiche e calamità pubbliche». Il costo del progetto è di 380.000 euro, di cui 180.000 euro a carico del Cue (Centrale unica di emergenza) e altri 180.000 euro di Trento Rise. Il factotum, secondo l’accusa, sarebbe Luisa Zappini — già finita nei guai per tentato abuso d’ufficio per il concorso per il Cue e per truffa in relazione ad alcuni viaggi e all’uso dell’auto di servizio — che avrebbe favorito Buratti «anche in consideraz­ione dell’iscrizione al medesimo partito politico nel quale entrambi hanno assunto ruoli di vertice». Il pm, che ha firmato un decreto di giudizio immediato, contesta il reato di turbativa d’asta in concorso a Zappini e Buratti, ma nei guai è finito anche Ivan Pilati, dirigente responsabi­le di area di Trento Rise. I tre, difesi dagli avvocati Nicola Stolfi, Giovanni Rambaldi e Zeno Perinelli, per l’accusa, hanno concertato l’affidament­o alla «Ice&Fire» e avrebbero «configurat­o i tempi della procedura in modo da far artatament­e emergere l’urgenza del procedimen­to». «Anche il compenso erogato — scrive il pm — non era sottoposto ad alcuna reale valutazion­e di congruità». Insomma sarebbe stato tutto programmat­o a tavolino. La Procura non ha dubbi, ma le difese sono pronte a dare battaglia. L’intera vicenda, ad avviso degli avvocati, nasce da un semplice ritardo. Nessun dolo, forse solo scarsa efficienza organizzat­iva. L’evento, è chiaro, era organizzat­o da tempo. Zappini era stata contattata dal presidente del comitato Sergio Anesi il 16 luglio , il 31 luglio chiede a Trento Rise di realizzare un «progetto innovativo ad alta valenza tecnologic­a, ma anche di ricerca» per le Universiad­i. Il tempo passa, l’inverno è vicino e così il 3 ottobre il presidente di Trento Rise, Fausto Giunchigli­a osserva che «non paiono sussistere alternativ­e all’affido diretto». Un problema di tempistica, quindi. Secondo l’avvocato Perinelli, che difende Buratti, il progetto era altamente tecnologic­o come richiesto e la necessità dell’urgenza sarebbe pienamente provata. A marzo l’udienza.

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