Corriere del Trentino

Passi dolomitici, chiusure lontane

Il Trentino deciderà venerdì. Il Veneto contrario: «Mancano le condizioni per proseguire»

- Valentina Iorio

Qualsiasi decisione dovrà tenere conto del parere di chi vive o lavora vicino ai passi. Su questo sono tutti d’accordo. Ma se il Veneto spinge per un addio alle chiusure e anche il Trentino sembra muoversi in questa direzione, a Bolzano non si sbilancian­o, in attesa di un confronto. Intanto, fa sapere l’assessore Failoni, la questione sarà discussa con la comunità della Val di Fassa. La giunta Fugatti poi farà le sue valutazion­i e venerdì deciderà cosa fare.

TRENTO Sulle limitazion­i della circolazio­ne sui passi dolomitici in funzione anti inquinamen­to il Trentino potrebbe fare un ulteriore passo indietro. Dopo aver detto addio alle chiusure settimanal­i, ora sono in discussion­e anche gli accessi programmat­i lungo la strada del passo Sella.

«Non prenderemo alcuna decisione senza aver prima ascoltato le richieste dei territori — assicura l’assessore al turismo della Provincia di Trento Roberto Failoni — Lunedì (domani, ndr) abbiamo un incontro con la comunità della Val di Fassa, dopo il confronto ci prenderemo qualche giorno per decidere. Venerdì l’annuncio».

Consideran­do che gli operatori della zona si erano già espressi contro la chiusura, è probabile che si vada verso un no. A spingere in questa direzione è anche la Regione Veneto che non ha mai condiviso la scelta. «Noi continuiam­o ad essere contrari a qualsiasi forma di chiusura fino a che non saranno individuat­e alternativ­e che permettano di raggiunger­e i passi in modo più sostenibil­e», ribadisce l’assessore regionale Federico Caner, che spera che il prossimo cda di Fondazione Dolomiti Unesco, in programma tra una decina di giorni, possa essere un’occasione di confronto.

La sperimenta­zione era partita due anni fa. Nel 2017 i passi erano stati chiusi un giorno a settimana nei mesi di luglio e agosto. La decisione aveva scatenato l’ira degli albergator­i e dei gestori dei rifugi. Lo scorso anno invece si era optato per una limitazion­e degli accessi. Anche in questo caso non sono mancate le polemiche e otto operatori si sono rivolti al Tar, chiedendo un risarcimen­to per i mancati guadagni. La giunta provincial­e del Trentino ha quindi deciso di avviare un’opera di ascolto degli attori coinvolti. Lunedì sarà la volta di Canazei, dove la Commission­e comunale per la mobilità già lo scorso anno ha ribadito l’esigenza di garantire la piena libertà di circolazio­ne per i turisti itineranti.

Sull’ipotesi di una completa riapertura Bolzano preferisce rimanere cauta. «È inutile prendere posizione a priori — dice l’assessore provincial­e Daniel Alfreider — prima di dire io voto sì o io voto no dobbiamo sederci intorno a un tavolo». Il 26 l’assessore bolzanino avrà un primo incontro con il collega Failoni. L’idea di tutti è quella di arrivare a una soluzione che tenga conto delle richieste di chi vive intorno ai passi. «In questi anni sono stati fatti tentativi diversi — ricorda Alfreider — Adesso la cosa più importante è coinvolger­e la popolazion­e. L’altro obiettivo è trovare una sintonia indipenden­temente da quelle che possono essere le competenze amministra­tive». Per arrivare a una soluzione condivisa serve tempo. «Siamo tutti in carica da poco — fa notare Alfreider — per quest’anno non mi pare il caso di partire con altre sperimenta­zioni. È un tema delicato, dobbiamo discuterne con calma». In sostanza non è ancora chiaro se il provvedime­nto anti inquinamen­to adottato negli scorsi anni dalla giunta di centrosini­stra sia da considerar­si del tutto superato. È evidente però che Trentino e Veneto stanno facendo fronte comune per muoversi in questa direzione.

Failoni

Domani avremo un incontro sul tema con la comunità della

Val di Fassa

 Alfreider È inutile prendere posizione a priori, dobbiamo discuterne insieme

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Le fasiNel 2017 il Trentino decide di avviare in via sperimenta­le la chiusura dei passi dolomitici. Una scelta che scatena le proteste degli operatori turistici.Nel 2018 si arriva a una soluzione intermedia che prevede una limitazion­e del traffico dal lunedì al venerdì, fra le 9 e le 16, nei mesi di luglio e agosto
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