Corriere del Trentino

SGARBI, NOMINA INOPPORTUN­A

Il critico alla presidenza del Mart

- Di Alex Marini

La nomina di Vittorio Sgarbi alla presidenza del Mart di Rovereto è inopportun­a e sbagliata. Con i suoi impegni quante volte sarà a Rovereto?

La nomina di Vittorio Sgarbi alla presidenza del Mart di Rovereto è inopportun­a e sbagliata. Sgarbi è un critico d’arte e un politico in attività che ricopre il ruolo di parlamenta­re e di sindaco della cittadina laziale di Sutri. Questi impegni da soli avrebbero dovuto sconsiglia­re la sua nomina. Quando mai troverà il tempo di partecipar­e alla vita del museo se non nelle occasioni di gala?A Fugatti importa che il presidente sia presente a Rovereto?

C’è poi l’aspetto squisitame­nte politico della nomina. Sgarbi è un politico in attività, schierato a destra, che viene dato in sintonia col presidente della Provincia Fugatti. Al di là delle tante parole che si sprecano a giustifica­re la scelta, non dovremmo forse arguire che la sua nomina possa scaturire anche da questa «affinità»? Ci pare assai probabile e quindi riprovevol­e.

Parliamo infine della figura e dell’immagine pubblica di Sgarbi. Come ho già ricordato, ritengo inopportun­o affidare la presidenza di un museo pubblico a un pregiudica­to condannato in via definitiva per truffa aggravata e continuata e falso ai danni dello Stato. Dalla lettura degli atti processual­i risulta evito, dente come Sgarbi si sia assentato assai spesso dal lavoro pubblico che ricopriva presso la Soprintend­enza di Venezia per svolgere altre attività. Peggio, per giustifica­rsi egli propose spiegazion­i fra il fantasioso e l’inverosimi­le. A fronte di ciò, che esempio si pensa potrebbe dare ai dipendenti del Mart?

Ce ne sarebbe abbastanza ma sempre parlando di immagine ricordiamo­ci che Sgarbi è quantomeno figura controvers­a e polarizzan­te, assurta alla celebrità per il suo modo di comunicare irruen- oggettivam­ente volgare e da molti ritenuto gratuitame­nte offensivo verso il prossimo. C’è chi giustifica questi atteggiame­nti attribuend­ole a presunte «bizzarrie artistiche». Sgarbi non è un artista. È un critico d’arte, che è un ruolo tecnico. Il critico non produce arte, commenta e descrive l’arte altrui. Laddove anche esistesse un presunto diritto degli artisti ad andare sopra le righe, non lo si potrebbe dunque applicare a Vittorio Sgarbi.

In definitiva, non possiamo certo lamentarci vi sia scarsa consapevol­ezza sociale su tanti temi rilevanti, penso ad esempio a quello dei cambiament­i climatici, e quindi scarsa disponibil­ità a porvi rimedio se la politica decide di puntare su un personaggi­o come Sgarbi per rappresent­are il volto di un’istituzion­e culturale importante come è il Mart. Allo stesso modo c’è da porsi domande serie se gran parte della stampa sceglie di proporre la nomina di Sgarbi in un’ottica solo positiva senza dare spazio alle evidenti criticità che la medesima figura reca con sé.

Pochi giorni fa proponevo alla giunta provincial­e di investire su produzioni cinematogr­afiche che evidenzias­sero il grande lavoro e l’alta responsabi­lità sociale messi in campo dai trentini durante e dopo la «tempesta Vaia». Noto con estremo dispiacere come, con la nomina di Vittorio Sgarbi alla presidenza del Mart, si sia deciso di fare esattament­e il contrario, puntando su una figura controvers­a, che può stimolare le più diverse emozioni, ma non di certo un accresciut­o senso civico e il desiderio di praticare il dialogo democratic­o in maniera pacata e aperta.

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Controvers­o Vittorio Sgarbi è critico d’arte e parlamenta­re: è stato nominato alla presidenza del Mart

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