Garante dei detenuti, Sardella insidia Menghini
TRENTO Non solo Mart e Muse e Museo degli Usi e Costumi. Nei prossimi giorni l’esecutivo della Provincia, il consiglio e prima ancora la prima commissione consiliare saranno impegnati su altri fronti in tema di designazioni.
In particolare il consiglio deve esprimersi sulla nomina del difensore civico, del garante dei minori e di quello dei detenuti. Daniela Longo, che attualmente veste il ruolo di difensore civico, non può essere riconfermata e dovrà cedere il passo ad altri: la norma prevede che anche in questo caso gli interessati a ricoprire il ruolo presentino la propria candidatura, che sarà sottoposta al vaglio della prima commissione, e quindi del consiglio provinciale. Ma la giunta può proporre dei nomi propri da sottoporre alla commissione e al voto e dunque ribaltare completamente i giochi. Medesimo discorso per il garante dei minori, per il cui ruolo ha presentato la propria candidatura Maurizio Pangrazzi e per il garante dei detenuti, attualmente in capo a Menghini, che, stando alla normativa, potrebbe essere riconfermata. Per questo ruolo si è fatta avanti con una autocandidatura Florita Sardella, attualmente nel cda dell’Opera universitaria. Menghini, docente universitaria di diritto penale e penitenziario, è stata nominata nel 2017 con un ampio consenso: 26 voti raccolti, 3 astenuti. Di questi uno era proprio l’attuale presidente Maurizio Fugatti, il che farebbe pensare che l’attuale giunta possa voler cambiare. Ma già a quell’epoca Fugatti non aveva sollevato perplessità sulla persona. Aveva spiegato la sua astensione sosteno che «si tratta di una figura non necessaria». Nessuna ostilità dunque contro la docente che, secondo ambienti interni, potrebbe essere anche riconfermata.
Sul fronte dei musei invece i prossimi passaggi sono quelli della convocazione della Commissione che vaglierà le autocandidature: tolte le figure designate dalla giunta (quella di Sgarbi al Mart già ufficiale, quelle di Laura Strada e Alessandro Lunelli al Muse in fase di definizione nei prossimi giorni) restano da coprire due posti nel cda del museo roveretano e uno nel museo di scienze.
Molti ovviamente i nomi che sono arrivati: tra questi, per il Mart, spiccano quelli dell’architetto Michelangelo Lupo e il direttore di Tecnomed Mauro De Iorio. Il primo avrebbe verosimilmente puntato alla poltrona più importante del cda e non è detto che ora possa accettare anche quella di «semplice» consigliere. Secondo l’assessore Mirko Bisesti, tuttavia, l’assetto sarà definito nelle prossime due settimane. Con una precisazione: «Gli attuali cda a tre saranno poi soggetti a revisione con la modifica della legge di riferimento. Un cda unico? È possibile, ma non sarà quello pensato da Mellarini».