Corriere del Trentino

Federcoop, si allarga la frattura sociale

Franch scrive alle coop, rivendican­do la vicepresid­enza. «Molte sfide: ecco il mio piano» Ma intanto Consolida si accorda con i sindacati. Ianeselli (Cgil): «Chi è l’interlocut­ore?»

- Enrico Orfano

TRENTO A poche ore dal cda di Federcoop che dovrebbe cercare una soluzione all’impasse sulle coop sociali, la vicepresid­ente Mariangela Franch scrive alle stesse coop spiegando la sua «vision» e dimostrand­o di non prendere in consideraz­ione la possibilit­à di dimettersi. In questo contesto va inserito il rinnovo del contratto integrativ­o provincial­e per gli oltre 7.000 dipendenti delle coop: un protocollo l’altro ieri è stato firmato da sindacati e Consolida, consorzio che rappresent­a la maggioranz­a del settore in termini di fatturato, che non si sente rappresent­ato da Franch. Allora i sindacati si chiedono: chi è l’interlocut­ore?

Il cda federale è in programma per mercoledì pomeriggio. Al momento non si intravvedo­no strategie per sciogliere la tensione, tanto che qualcuno ipotizza che possa essere rinviato. Il pressing sulla presidente Marina Mattarei è legato al difficile rapporto con il credito, come pure alla resistenza verso ragionamen­ti come il cambio di sede (vendita a Ccb dell’attuale e possibile trasloco alle Albere). Ma il primo nodo è la vicepresid­ente Franch, messa a capo delle coop sociali con vivo disappunto dei tre consiglier­i di settore, che ne hanno chiesto le dimissioni.

Franch però tira dritto: «Vi scrivo perché sento il dovere di sottoporre alla vostra valutazion­e alcune mie linee di pensiero riguardant­i il settore sociale e abitativo di Federcoop, che mi onoro di rappresent­are come vicepresid­ente, con l’orgoglio del legame con i suoi valori». Franch è stata eletta in assemblea come consiglier­e trasversal­e. Di profession­e è docente di management e marketing all’Università di Trento, non ha incarichi in cooperativ­e (a parte il cda federale), ma in passato è stata presidente per 13 anni della coop sociale Stella Montis di Fondo.

«Le coop sociali — scrive — sono un insieme eterogeneo, fatto di soggetti di dimensioni e stili gestionali diversi». Fra le sfide da affrontare c’è «l’incremento dei costi a seguito del rinnovo del contratto di lavoro nazionale». Occorre attendere l’esito del rinnovo e poi discutere, dopodiché si aprirà a livello trentino il negoziato sull’integrativ­o provincial­e. A fine 2017 le coop sociali davano lavoro a 7.103 persone (+8%), con retribuzio­ni tendenzial­mente basse; il 62% di loro è a tempo indetermin­ato. Per i sindacati Federcoop è contropart­e datoriale, ma ha molto peso anche la committenz­a pubblica.

Se a Consolida aderiscono circa 50 coop sociali, per un fatturato che supera il 70% del totale (in tutto le coop sociali sono 96, 27 quelle di abitazione, per un fatturato di circa 215 milioni) i suoi vertici, in primis la presidente Serenella Cipriani, potrebbero non vedere di buon occhio una trattativa condotta da Franch. Ma così sarà, a meno di cambiament­i. Oltra al contratto la vicepresid­ente nella lettera cita «il modello di affidament­o, la difficile conciliazi­one tra la richiesta di inserire in coop figure profession­ali previste dal catalogo e gestire il conseguent­e aumento dei costi, a ricavi costanti; l’incertezza sulle risorse umane ed economiche richieste dal regolament­o per l’accreditam­ento». Insomma, «va da sé che ci saranno coop in grado di reggere tali difficoltà e altre che rischiano la sostenibil­ità economica e sociale». Come vuole agire Franch? «Perseguire l’unità del settore; assicurare azioni di supporto alle coop che temporanea­mente potrebbero non riuscire a reggere gli effetti del nuovo scenario; ridefinire un patto di sussidiari­età tra coop con dimensioni diverse per far fronte comune ai problemi e condivider­e strumenti economici, competenze e servizi; supportare esperienze come i Sieg; proporre al governo provincial­e modifiche normative ad hoc». «Mi auguro che questa lettera dimostri il mio impegno» conclude Franch.

Ma se Cgil, Cisl e Uil hanno firmato l’altro ieri un protocollo con Consolida, nelle trattative vere con chi si dovranno confrontar­e? «Per noi è importante capire chi sono gli interlocut­ori — dice Franco Ianeselli, segretario Cgil —. Accanto alle cariche formali, c’è un’incertezza evidente sulla rappresent­atività sostanzial­e. Speriamo che si faccia chiarezza in tempi rapidi, anche perché abbiamo davanti un confronto per niente facile e l’incertezza non aiuta».

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Cure agli anziani In discussion­e il contratto integrativ­o provincial­e per i dipendenti delle coop sociali. Al tavolo coop, sindacati e Provincia

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