L’Itas si arrende a Verona Kaziyski e tie break fatali
Al tie break passa la Calzedonia, Kaziyski e Boyer inarrestabili. Il Trentino cala in attacco
VERONA Il terzo derby stagionale dell’Adige è stato anche il più acceso, combattuto, fibrillante. I comodi 3 a 0 per la Trentino dell’andata e in Coppa Italia? Storia vecchia.
Quest volta, il tie-break: 3-2 e gioia tutta di Verona. Per i padroni di casa (in campo dopo due settimane di standby) è un’impresa che avvicina il quinto posto occupato da Milano, ospite domenica nello scontro diretto. Per l’Itas (alla terza gara nell’arco di una settimana dopo Coppa Italia e Coppa Cev) un punto con dell’amaro dentro.
In classifica: Perugia 54, Trento 51, Civitanova 50, Modena 42, Milano 42 e Verona 37. Decisivo dunque, il tiebreak di ieri sera, per dirimere una questione che, per certi versi, è stata anche privata, nel senso di un Kaziyski sontuoso (21 punti su 40 attacchi, 52 per cento di precisione, suo il punto della vittoria) cui ogni due secondi rispondeva Kovacevic (17 punti) e viceversa, in una specie di derby degli ex, tutta roba ghiotta per il pubblico del Forum, 4 mila persone di cui un gruppo ben nutrito da Trento.
In tutto, due ore e 13’ di botta e risposta (il 51 per cento in attacco per entrambe), pingpong, colpi inferti e subiti. Il sestetto da cui partiva l’Itas: Russell (9 punti, alla fine), Vettori (8) Giannelli (1), Candellaro (8 di cui 5 a muro) Kovacevic, Lisinac (4). Quello di Verona: Kaziyski, Boyer (15 punti), Spirito (2), Manavi (15, decisivo nel quarto set), Birarelli (4), Solé (2). L’equilibrio è (anche) nei parziali del match: 21-25, 25-21, 21-25, 25-18, 16-14. Ma se proprio si vuol cercare la sliding-door, bisogna guardare alla quarta frazione di gara.
Fin lì, Verona era vissuta di Kaziyski, di un Boyer stile diesel per incisività, di alcuni flottanti fastidiosi di Birarelli, Trento invece della vena di Kovacevic, dalle idee intelligenti di Vettori, dei mattoni piazzati da Candellaro nell’opporsi.
Sliding-door, allora, la fiammata di Boyer, tra schiaccioni e murate, per quell’8-1 di parziale iniziale da cui Trento non si sarebbe più ripresa, limando giusto lo scarto ma crollando in attacco (39 per cento, prendendo il set singolo) e subendo uno sfogo tanto improvviso quanto forse inatteso di Manavi.
Inutile, per la Trentino, il tentativo di tirarsi su, nel tiebreak, sfruttando anche il buon apporto di Nelli. Alla fine, perciò, il 3 a 2 per Verona, la festa di qua, i musi lunghi di là. Ricomincia già sabato sera, in casa, l’Itas, contro Padova (prossime due trasferte a Busto Arsizio e Modena). Mentre la Calzedonia, alla quinta vittoria in fila, aspetta Milano, col vento dell’entusiasmo in poppa e tanta voglia di provare a mettere in discussione il quinto posto occupato dai lombardi.