Ex Italcementi e stadio L’agenda di Andreatta
Andreatta prepara l’incontro con la Provincia: «Ex Italcementi, bisogna accelerare»
TRENTO Il Prg, il futuro della Destra Adige, il «polo culturale» da realizzare nell’edificio che ospitava la facoltà di Lettere, l’area delle ex caserme in località San Vincenzo a Mattarello. L’elenco dei temi che il Comune di Trento intende sottoporre all’attenzione della Provincia nell’incontro fra i due enti annunciato dal governatore Maurizio Fugatti sul Corriere del Trentino di domenica è lungo e denso di voci importanti: «Per la zona di Trento sud pensiamo a una vocazione ricreo-sportiva nel verde – spiega il sindaco Alessandro Andreatta – apriremo il dibattito anche sullo spostamento in quel luogo dello stadio Briamasco, cui affiancare parcheggi, bar, ristoranti, qualche negozio».
Il sindaco ha iniziato il confronto con i suoi assessori nella riunione di giunta di ieri. «Mi riservo con loro un surplus di discussione» mette le mani avanti il primo cittadino. Ma un indice anche non troppo circostanziato lo si può già stilare, posto che una delle tematiche cruciali riguarderà la funivia fra Trento e il Monte Bondone.
In cima ai pensieri di Andreatta c’è sicuramente la revisione del Prg: «È un percorso che ci ha impegnato per tutta la consiliatura, c’è pure un tavolo di lavoro aperto tra i nostri uffici tecnici, l’università e gli ordini professionali – ricorda – chiederemo la collaborazione della Provincia nel valutare il nostro lavoro consentendoci di chiuderlo». La correttezza delle previsioni comunali riguardo alla variante del Piano regolatore generale, infatti, deve ricevere il via libera provinciale prima di arrivare all’adozione definitiva. Andreatta chiederà dunque che il tema sia trattato «con la dovuta attenzione».
C’è poi la partita della Destra Adige, dove dovranno trovare spazio il polo espositivo, la nuova sede del Centro di biologia integrata dell’università (Cibio), lo studentato e un ampio parcheggio, con la costruzione di un ponte sull’Adige ciclo-pedonale: «Abbiamo idee abbastanza chiare ora per quella porzione di città, chiederemo alla Provincia di poter condividere un’accelerazione – spiega il sindaco – ci piacerebbe parlarne in Aula a maggio, anche per definire il piano attuativo». A seguire l’edificio ex Lettere, «quello che a me piacerebbe chiamare polo culturale» chiosa Andreatta: «Anche in questo caso abbiamo definito delle funzioni e le condivideremo con la Provincia, potrebbe esserci bisogno di un intervento aggiuntivo in quota parte per le risorse, ci confronteremo anche su questo».
All’attenzione di Piazza Dante, poi, il Comune potrebbe portare diverse questioni patrimoniali aperte (dall’ex Atesina all’ex scalo Filzi), chiedere conto delle previsioni riguardanti i trasferimenti sia per la parte corrente che per quella straordinaria del bilancio, discutere delle società partecipate, da Autobrennero a Dolomiti Energia (ma anche di Itea). «Anche sul sociale abbiamo qualcosa da dire – appunta il sindaco – l’incontro potrebbe diventare l’occasione per capire a quanto ammonti il budget socio-assistenziale».
Ma al vertice di metà marzo Andreatta vorrebbe discutere anche del futuro di un’altra zona importante del capoluogo: nell’area dell’ex caserme in località San Vincenzo a Mattarello il Comune immagina di realizzare «un’area ricreo-sportiva nel verde, con percorsi pedonali e ciclabili affiancati da campetti da calcio, pallavolo, pallacanestro o per qualche altro sport che necessiti di spazio» spiega il sindaco, ma anche «campi da calcio in
Fronti aperti Ci confronteremo anche sul sociale e sulle partecipate e sull’ex facoltà di Lettere: lì pensiamo a una funzione culturale
cui le società sportive possano far allenare i loro atleti più piccoli, i pulcini e i giovanissimi».
C’è poi lo stadio, quello vero, che è ormai opinione condivisa non possa più rimanere dove si trova. Scartata l’ipotesi Ravina («oltre a trovare i soldi per la realizzazione bisognerebbe pagare il costo del terreno»), i circa 25 ettari già di proprietà della Provincia potrebbero essere il luogo ideale dove far sorgere il nuovo Briamasco: «È un discorso aperto – conclude Andreatta – ne parleremo nelle prossime commissioni urbanistiche e in maggioranza».