Corriere del Trentino

Ciclovia del Garda, prime risorse Dallo Stato in arrivo 16,6 milioni

Via libera al protocollo d’intesa: il percorso a sbalzo sul lago, da 140 chilometri, sarà pronto nel 2021

- Marika Giovannini

TRENTO Il primo tratto è stato inaugurato l’estate scorsa, da Limone fino al confine con il Trentino. E subito ha attirato su di sé le attenzioni degli appassiona­ti di bici (e di lago). Ma per festeggiar­e la conclusion­e dei lavori servirà ancora un po’ di tempo: se tutto procederà secondo i piani, il taglio del nastro dovrebbe avvenire nel 2021. Offrendo un percorso imponente: la Ciclovia del Garda, con i suoi 140 chilometri affacciati sull’acqua, girerà tutt’attorno al lago di Garda, attraversa­ndo la provincia di Trento, ma anche quella di Mantova, Verona e Brescia.

Un intervento da 102 milioni di euro complessiv­i, che ieri è finito sul tavolo della giunta provincial­e per un nuovo passaggio in vista dell’avvio dei lavori dei tratti successivi a quello di Limone. In sostanza, l’esecutivo guidato da Maurizio Fugatti ha approvato il testo del nuovo protocollo d’intesa tra la Provincia, il ministero delle infrastrut­ture e dei trasporti, la Regione Veneto e la Regione Lombardia: un documento che sostituisc­e l’accordo siglato nell’agosto del 2017 e che recepisce il contenuto del decreto ministeria­le del novembre 2018 relativo alla prima ripartizio­ne delle risorse finanziari­e statali per l’opera. La firma del nuovo accordo, di fatto, porterà allo stanziamen­to della prima tranche di risorse ministeria­li necessarie per l’esecuzione del progetto di fattibilit­à tecnica ed economica dell’intero tracciato: in totale 1,6 milioni di euro, ripartiti tra i territori interessat­i. Terminato il progetto di fattibilit­à, lo Stato erogherà altri 15 milioni di euro, anche in questo caso ripartiti tra Trentino, Veneto e Lombardia, che serviranno per finanziare i lotti prioritari. Tenendo presente che, per quanto riguarda il Trentino, sono già a disposizio­ne 9 milioni di euro (contenuti nel bilancio provincial­e e della Comunità dell’Alto Garda e Ledro) per la costruzion­e della prima unità funzionale della Ciclovia trentina: quella, di fatto, che da Riva del Garda arriva alla Spiaggia dello Sperone (in parte in fase d’appalto e in parte in progettazi­one).

Un percorso atteso, quello della Ciclovia del Garda (la quale dovrà collegarsi anche con il «Percorso del sole» della rete europea ciclabile EuroVelo), che avrà, nella nostra provincia, uno sviluppo di circa 10 chilometri e mezzo quasi equamente divisi tra la sponda est e quella ovest del lago di Garda. E un costo di circa 40 milioni di euro, per un tracciato che sarà in parte a sbalzo sull’acqua, in parte su scogliera, in parte su struttura metallica e, infine, per qualche centinaia di metri anche in galleria.

Molti di più i chilometri che saranno realizzati in Lombardia: sono 58 quelli a disposizio­ne degli appassiona­ti di bicicletta lungo le sponde lombarde del lago di Garda. E se un piccolo tratto — quello di Limone — è già pronto (finanziato con Fondi Odi), il restante percorso si divide tra la ciclabile esistente che verrà rimessa a posto (38 chilometri tra Peschiera e Salò, per un totale di tre milioni) e nuovi passaggi che saranno realizzati (20 chilometri da Salò a Limone, per un costo complessiv­o di 36,4 milioni).

I restanti 27 chilometri percorrera­nno la riva veneta del lago. E se anche in questo caso il tratto tra Torri del Benaco e il confine con il Trentino è già stato «coperto» con fondi Odi (il costo è di oltre 17 milioni di euro), per i restanti passaggi le risorse da recuperare sfiorano i venti milioni. Nel dettaglio, 12,6 milioni serviranno per realizzare nuovi tratti e completare alcuni percorsi tra Peschiera e Lazise (compreso il collegamen­to con Piovezzano): in totale poco più di 27 chilometri. Altri 5,2 milioni, infine, saranno necessari per i tratti tra Lazise e Torri del Benaco, di circa 28 chilometri.

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1 Un tratto già realizzato della Ciclovia del Garda, un percorso cicloturis­tico che permetterà di girare attorno a tutto il lago con la propria bicicletta 2 Il tratto finale dell’autostrada veneta, dove dovrebbe poi partire la contestati­ssima Valdastico 3 La funivia di Sardagna: il «sogno» di un grande impianto fino a Vason non è tramontato 2
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