Cereghini allontanato, politici prudenti
L’assessore Gottardi: «Persona perbene». Degasperi (M5S): c’erano state più segnalazioni
TRENTO All’indomani della notizia della misura cautelare che ha colpito il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini, che gli vieta di dimorare all’interno dei confini comunali, le reazioni della politica sono improntate alla prudenza. Nessuno commenta l’indagine sui presunti episodi di peculato e turbativa d’asta.
«Non ho elementi per potermi esprimere — dice subito l’assessore provinciale agli Enti locali Mattia Gottardi — ma per natura sono garantista. Posso solo dire che Cereghini è una persona perbene, ora aspettiamo che la magistratura faccia il suo lavoro».
Nel frattempo, però, il sindaco di Pinzolo è di fatto impossibilitato a svolgere le sue funzioni. Nel pomeriggio di ieri il Commissariato del Governo ha notificato la sospensione del primo cittadino: «Ma non si tratta di una sospensione ordinata dalla magistratura, la sospensione è conseguenza della misura cautelare. Non potendo essere fisicamente sul territorio le sue competenze sono assunte dal suo vice». Ripone la sua fiducia nel lavoro degli inquirenti anche il presidente del Consiglio delle autonomie locali Paride Gianmoena: «Le indagini faranno il loro iter — afferma — esprimo però al sindaco la mia vicinanza personale. L’ho conosciuto come persona che lavora, impegnata, rispettosa delle istituzioni». Così commenta invece l’assessore provinciale Mario Tonina: «Per come conosco io Cereghini, sono molto sorpreso di quanto accaduto».
Meno sorpreso il consigliere provinciale 5Stelle Filippo Degasperi: «È da molto tempo che da Pinzolo mi arrivavano segnalazioni, alcune divenute oggetto delle mie interrogazioni. Che poi siano penalmente rilevanti non è compito mio stabilirlo — mette le mani avanti il consigliere — ma qualcosa si percepiva. Nulla contro il sindaco, spero che la cosa si possa risolvere, ma le continue segnalazioni erano un po’ la cartina tornasole». Anche Claudio Cia, consigliere di opposizione nella scorsa legislatura, si occupò spesso nelle sue interrogazioni del Comune di Pinzolo: «Ne avevo fatta una sull’assunzione di una persona nello staff del sindaco, che poi però ritirai. Avevo scoperto che sulla stessa vicenda stava indagando la Corte dei Conti e per rispetto della magistratura, decisi un passo indietro».
Da parte di Cia nessuna accusa: «Anzi, umanamente mi dispiace, credo che l’allontanamento dai propri cari sia molto pesante da affrontare, soprattutto durante le vacanze pasquali quando le famiglie si incontrano». Michele Cereghini, che abita a Pinzolo, sarà obbligato a festeggiare la Pasqua lontano da casa sua. Forse riunirà i parenti nell’abitazione dei suoceri a Porte di Rendena, dove si presume si sia trasferito fin dalla giornata di ieri.