Corriere del Trentino

Montagna, alpinismo in lutto per Lama e Auer

Gli austriaci travolti da una valanga: erano stati ospiti del Film Festival di Trento

- Ma. Gio.

TRENTO «Una grande tragedia, è terribile». È dalla voce di Reinhold Messner, il re degli Ottomila, che il mondo dell’alpinismo piange la morte dei due alpinisti austriaci David Lama e Hansjörg Auer, travolti da una valanga sulle Montagne Rocciose canadesi insieme al loro compagno di cordata americano Jess Roskelly mentre stavano cercando di arrivare in cima all’Howse Peak a 3.295 metri.

«Auer e Lama — è il ricordo di Messner — hanno portato l’arte dell’arrampicat­a a nuove dimensioni e avevano entrambi un forte carisma». Soprattutt­o Auer, che solo un anno fa era salito con lui sul palco del Trento Film Festival. «Auer — continua l’alpinista altoatesin­o — era ai massimi livelli in tutte le discipline». Con Messner e Auer, sullo stesso palco a maggio dello scorso anno c’era anche Hervé Barmasse. «Ci sono giorni nei quali anche per un alpinista rivolgere lo sguardo verso le montagne è molto difficile e doloroso» scrive l’alpinista aostano sulla sua pagina Facebook. «Il cuore — prosegue — batte soffocato dalla tristezza e ci si chiede il senso di cosa facciamo. Oggi è uno di quei giorni. Uno di quelli in cui non vorresti mai alzarti dal letto perché sai bene che affrontare la vita sarà più difficile». «David ha vissuto per la montagna. La sua passione per l’alpinismo e la scalata hanno segnato l’intera famiglia» è il ricordo di David Lama dei genitori Claudia e Rinzi Lama. «Ha sempre seguito la sua strada — aggiungono — e vissuto il suo sogno. Quello che è successo va accettato in questo senso». Tra le sue imprese si ricorda la ripetizion­e della via Maestri sul Cerro Torre: proprio sul Torre realizzò un film, proiettato al Film Festival nel 2014.

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Un anno fa Auer (a sinistra) con Messner e Barmasse

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