Il primo ufficio di presidenza dopo la bufera
Dopo il voto in cda che l’ha vista in minoranza, Marina Mattarei prova a ripartire.
Malgrado l’80% dei consiglieri abbia votato un documento a lei contrario, la presidente non ha mai preso in considerazione l’ipotesi delle dimissioni. E adesso pensa a come andare avanti. «Abbiamo molto lavoro da fare con il contributo di tutti sapremo ridare nuova energia a questa squadra di governo», ha affermato al termine del primo ufficio di presidenza di ieri pomeriggio.
Alla riunione erano presenti i cinque nuovi vicepresidenti, il vicario Germano Preghenella per le cooperative di produzione e lavoro, Walter Facchinelli per il consumo, Marco Misconel per il credito, Italo Monfredini per cooperative sociali e abitazione e Michele Odorizzi per le agricole.
Durante il confronto la presidente ha fatto una panoramica sulle problematiche che la Federazione dovrà affrontare nei prossimi mesi. La prima scadenza imposta dal «documento dei 17», votato nell’ultimo consiglio di amministrazione, è quella sulla rappresentanza in Federcasse. La delega di Ermanno Villotti dovrebbe arrivare a giorni, per ora però le bocche sono cucite. La situazione per la Federazione trentina della cooperazione rimane complessa e non è chiaro se si riuscirà ad arrivare in assemblea il 7 giugno in queste condizioni. Nella riunione di ieri intanto Mattarei e i suoi vice hanno concordato un metodo di lavoro e un programma. «Le problematiche che dobbiamo affrontare — ha spiegato la presidente — sono molte, il nostro impegno sarà anche quello di velocizzare le risposte che si aspettano le nostre associate e la pubblica amministrazione».
«La Federazione — ha ribadito Mattarei — deve ritrovare in fretta il ruolo che le compete accanto alle cooperative socie. Abbiamo concordato un metodo di lavoro che privilegia collegialità e trasparenza nelle decisioni». Al termine del confronto si è discusso anche dei fatti di Scurelle, dai quali Federcoop ha preso le distanze.