Solidarietà, risparmiati cinque milioni
Confermata la necessità di un sostegno privato
La giunta ha varato la riforma della cooperazione internazionale. Come annunciato, verranno premiati i progetti con forte sostegno privato. Si stima un risparmio di 5 milioni per l’ente pubblico.
Achille Spinelli lo aveva TRENTO anticipato già all’inizio di aprile. «In futuro sarà necessario abbinare il no profit con un po’ di profit» aveva sottolineato l’assessore provinciale allo sviluppo economico a ridosso della conclusione delle valutazioni dell’ente pubblico rispetto ai criteri di concessione dei contributi ai progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo. Un’analisi durata tre mesi (da dicembre a fine marzo), durante la quale l’iter per la concessione dei fondi alle associazioni era stato sospeso, provocando più di una preoccupazione nel settore.
Ora, come annunciato dallo stesso assessore, quelle prime indicazioni diventano un testo più organico: nella seduta di questa settimana, infatti, la giunta provinciale ha approvato la riforma del sistema di sostegno pubblico alla cooperazione internazionale. Che poggia appunto su una forte presenza del privato. E che, sottolinea la Provincia, «porterà un risparmio per le finanze pubbliche di circa 5 milioni di euro».
Quattro gli obiettivi alla base dei nuovi indirizzi del settore. Con il primo punto che conferma la direzione già tracciata a inizio mese da Spinelli. In sostanza, la Provincia darà «sostegno alle attività delle associazioni trentine di cooperazione internazionale che andranno co-finanziate dal settore privato in maniera più forte che in passato». Di più: Piazza Dante punta alla «pari compartecipazione privata» al finanziamento delle iniziative avanzate dalle circa trecento associazioni del settore.
Ma tra gli obiettivi della riforma figurano anche «il rafforzamento dei partenariati territoriali con i territori di destinazione delle attività, la cooperazione sistemica tra associazioni e il coinvolgimento di altri attori pubblici e privati trentini all’interno del progetti» e il «riconoscimento del radicamento e della capacità di autofinanziamento delle associazioni e le attività volte a creare processi di sviluppo endogeno e di cooperazione tra profit e no profit».
I finanziamenti, inoltre, potranno avvenire per tre tipi di progetti: progetti di cooperazione allo sviluppo, interventi di emergenza umanitaria e progetti di particolare rilievo rientranti nella programmazione annuale della giunta.
Nel primo caso, i progetti dovranno essere presentati nei primi 15 giorni di settembre e la graduatoria sarà pronta entro il 31 gennaio dell’anno successivo. La proposta, spiegano dalla Provincia, dovrà prevedere, oltre all’associazione capofila e al suo partner locale, almeno altri due soggetti trentini, pubblici o privati, tra i quali almeno un’altra associazione, con un ruolo attivo chiaramente definito. Il finanziamento, dunque, sarà basato su un meccanismo del «raddoppio» della quota di autofinanziamento (sia pubblica non regionale che privata). L’associazione inoltre non potrà avere attivi più di due progetti in contemporanea nello stesso anno e non potrà ottenere, in qualità di capofila, finanziamenti della Regione sullo stesso progetto o sulle stesse tipologie di attività progettuali.
Per quanto riguarda gli interventi di emergenza umanitaria, le domande non avranno scadenze temporali come per i progetti di cooperazione allo sviluppo. Ma i soggetti proponenti dovranno dimostrare lo stato di calamità e illustrare le misure per raffrontarla. Il progetto inoltre dovrà essere presentato entro sei mesi dall’evento calamitoso. Ancora: l’associazione non potrà avere attivi altri progetti di emergenza contemporanei e non potrà presentarne più di uno all’anno. E i progetti dovranno essere realizzati solo nei Paesi inclusi nella lista Dac (Development assistance committee) dell’Ocse, con un partenariato che dovrà prevedere l’associazione capofila e indicare il partner locale che effettuerà anche le azioni nel Paese stesso.
Infine, per quanto riguarda le iniziative programmate dalla giunta provinciale, le modalità di intervento e di finanziamento verranno stabilite con dei criteri specifici da stabilire.