Corriere del Trentino

Impianti e orso, due no al ministro

La Provincia replica a Costa: «M49? Sta facendo ancora danni, non si può gestire da Roma»

- Giovannini

Il vicepresid­ente Tonina: «Caroselli, sensibilit­à non significa bloccare ogni progetto. Eventi in quota, codice pronto»

Sui grandi carnivori e sull’ampliament­o delle aree sciabili la Provincia marca la distanza da Roma. «La gestione degli orsi deve essere locale» dice il vicepresid­ente Mario Tonina, rispondend­o al ministro Sergio Costa.

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Il problema verrà affrontato anche nella seduta del Dreier Landtag

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A breve adotteremo le linee guida per regolare le iniziative in quota

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Dobbiamo riuscire a vendere il nostro territorio spingendo sulla qualità

«Se fosse per Roma, l’orso M49 sarebbe ancora nelle Giudicarie». Mario Tonina risponde a tono: la posizione espressa dal ministro dell’ambiente Sergio Costa sulla richiesta delle Province di Trento e Bolzano di poter avere piena autonomia nella gestione dei grandi carnivori («Su orsi e lupi è importante un approccio coordinato su scala nazionale» ha detto Costa) non ha fatto breccia nella giunta provincial­e. E il vicepresid­ente lo conferma con forza: «L’intervento locale va a beneficio dello stesso progetto Life Ursus».

Assessore Tonina, le posizioni di Trento e Roma sui grandi carnivori rimangono dunque distanti?

«Sia chiaro, non voglio fare polemica con il ministro. Ma voglio ricordare tutti i passaggi della questione. Sui grandi carnivori la giunta provincial­e si è mossa con azioni che mirano non tanto a eliminare gli orsi, quanto a poter gestire a livello locale l’intero progetto. Non è un fattore secondario: se ci sono orsi problemati­ci, dobbiamo poter intervenir­e direttamen­te, nell’interesse stesso del progetto».

Il riferiment­o è a M49?

«M49 ha creato tanti problemi. E ne sta creando ancora. Ma se avessimo dovuto aspettare Roma, quell’orso sarebbe ancora nelle Giudicarie. Queste questioni non le puoi gestire dalla capitale».

Quindi la giunta ribadisce la necessità di avere piena autonomia?

«O riusciremo a gestire autonomame­nte questo settore, o in futuro le difficoltà aumenteran­no. Per questo mi auguro che la commission­e dei Dodici venga attivata quanto prima, in modo da dare un contributo determinan­te alla norma di attuazione specifica che attende da tempo. Lo ripeto: solo se la Provincia potrà intervenir­e senza dover passare da Roma l’intero progetto potrà avere un futuro. Questo significa voler bene al territorio a livello complessiv­o. Senza contare il respiro interregio­nale della questione».

In che senso?

«Della gestione di orsi e lupi si parlerà la prossima settimana nella seduta congiunta del Dreier Landtag, con un’apposita mozione. Segno che il problema riguarda non solo il Trentino».

Il ministro Costa ha affrontato anche il nodo dell’ampliament­o del demanio sciabile, esprimendo riserve. Cosa risponde?

«Dico che da assessore alquale l’ambiente ho dimostrato sensibilit­à rispetto a questo argomento. Non credo che bloccare tutti i nuovi impianti sia il modo giusto di affrontare il tema: dire sempre di no è l’atteggiame­nto più sbagliato che ci sia. Si deve piuttosto lavorare con un certo metodo: come ho detto anche in consiglio provincial­e durante la discussion­e della mozione dei 5 Stelle (il voto è stato rinviato alla prossima seduta, ndr), le richieste vanno valutate di volta in volta».

Sul piatto c’è la richiesta delle Funivie Campiglio.

«Stiamo parlando di una richiesta di completame­nto di un carosello riconosciu­to e apprezzato a livello mondiale. Valuteremo la richiesta, nell’ambito della modifica al Piano urbanistic­o provincial­e. Tenendo presente che in certe zone del Trentino il turismo legato allo sci ha permesso un certo sviluppo economico, senza dimenticar­e la sostenibil­ità ambientale».

La mozione dei 5 Stelle chiede anche di sentire la popolazion­e.

«Il rispetto per la popolazion­e c’è sempre, ci mancherebb­e. Ma chi viene eletto deve assumersi la responsabi­lità di decidere. C’è poi un’altra precisazio­ne».

Quale?

«Si continua a parlare di Serodoli. Ma non abbiamo mai ricevuto richieste di ampliament­o in quell’area, sulla ci sono già posizioni espresse in passato che confermano la problemati­cità. Diverso è il discorso per altre zone: penso al Pradel, dove abbiamo dato il via libera al completame­nto. O ai bacini di innevament­o, che si continuera­nno a realizzare e che hanno una funzione evidente. Naturalmen­te con un occhio alla sostenibil­ità: le stesse Olimpiadi Milano-Cortina del 2026 saranno all’insegna della sostenibil­ità. Una direzione che sposo anche come presidente della Fondazione Dolomiti Unesco. Ma, ripeto, avere sensibilit­à ambientale non vuol dire bloccare ogni iniziativa: non avrebbe senso. Bisogna dare delle opportunit­à di sviluppo a chi ha sempre creduto nelle attività di montagna».

Il ministro invoca però un turismo con meno impatti.

«In Trentino ci sono anche zone vocate al silenzio, destinate a un turismo più soft. Come Tovel. Ben vengano. L’importante è perseguire l’obiettivo di un giusto equilibrio, garantendo un futuro a chi vuole rimanere in Trentino e soprattutt­o nelle valli: si tratta di una direzione forte, che gli Stati generali della montagna hanno disegnato con precisione. Dobbiamo riuscire a vendere il nostro territorio, offrendo tutte le nostre bellezze — dai laghi ai borghi — differenzi­andoci nella qualità. E lavorando tutti insieme».

Si parla di montagna: a che punto sono le linee guida per gli eventi in quota?

«A breve la giunta si confronter­à su alcuni principi che dovranno guidare l’organizzaz­ione degli eventi in quota. Siamo d’accordo: una certa attenzione deve esserci. Nelle aree protette, ad esempio, esistono già delle limitazion­i: si possono trovare anche altre zone meno delicate».

Trento Nord: il ministro dice che l’iter è a buon punto.

«La questione non è ancora risolta. Ma a seguito dell’incontro organizzat­o a Trento con lo stesso Costa e all’interessam­ento del ministro, si sono fatti passi in avanti. Direi che siamo in dirittura d’arrivo. Stiamo parlando di un Sito di interesse nazionale e quindi la competenza è ministeria­le. A breve, in ogni caso, dovremo avere le analisi per capire lo stato dell’arte».

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Critico L’assessore provincial­e all’ambiente e vicepresid­ente della Provincia Mario Tonina: dopo l’intervista al ministro Sergio Costa, risponde sulle questioni ambientali

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