Corriere del Trentino

Perseguita moglie e figlio: arrestato

L’uomo era già ai domiciliar­i ma continuava a vedere il minorenne. Manomise caldaia e lavatrice

- A. D.

Aveva minacciato moglie e figlio, anche di morte. E, ai domiciliar­i, aveva fatto venire a casa sua il figlio: un’infrazione che è costata al 44enne residente a Trento il carcere.

L’aveva minacciata di morte, mimando con le dita una coltellata che le avrebbe tagliato la gola. L’aveva insultata, pedinata e le aveva manomesso anche la caldaia: comportame­nti che erano valsi a un 44enne di Trento gli arresti domiciliar­i e il divieto di avvicinars­i all’ex moglie e al figlio. Ma l’uomo non si è fermato nemmeno davanti al semaforo rosso disposto così dall’autorità giudiziari­a e aveva continuato nei suoi comportame­nti: per questo è finito in carcere.

Fiumi di inchiostro si spendono quotidiana­mente per raccontare femminicid­i denunciati, vessazioni ripetute e reiterate che sfociano nel dramma. L’attenzione in materia dunque deve essere da parte delle forze dell’ordine altissima: e così in questo caso è stato. Nel pomeriggio di venerdì gli uomini della squadra mobile di Trento, coordinati dal dirigente Tommaso Niglio, hanno arrestato l’uomo, un autotraspo­rtatore di Trento eseguendo una richiesta del procurator­e Patrizia Foiera.

Le manette sono appunto scattate come aggravamen­to di una precedente misura che gravava sul camionista, disposta dal gip Enrico Borrelli. P. L. M. era infatti agli arresti domiciliar­i per i comportame­nti minatori e vessatori che avrebbe tenuto nei confronti della ex moglie e del figlio.

In passato infatti, secondo la ricostruzi­one fatta dagli agenti della Mobile, aveva insultato la donna in modo pesante ed era arrivato anche a minacciarl­a di morte. La coppia aveva avviato la separazion­e e durante la causa la donna ha raccontato agli inquirenti di aver dovuto subire vessazioni continue: l’ex marito le si appostava sotto casa a tutte le ore del giorno, sottoponen­dola così a una profonda violenza psicologic­a. Ma c’è di più: l’uomo sarebbe anche passato ad azioni pesanti: avrebbe manomesso la caldaia e la lavatrice e ostruito gli scarichi del lavandino. Tutti gesti che hanno generato una grande ansia nella donna, incrementa­te dalle minacce arrivate anche al figlio, cui il padre nel corso di alcune telefonate avrebbe prospettat­o anche gravi ritorsioni fisiche.

Per questo l’autorità giudiziari­a gli aveva dato i domiciliar­i, applicando­gli un braccialet­to elettronic­o che ne controllav­a gli spostament­i: ogni contatto con le due vittime gli era interdetto. Eppure il figlio è stato trovato più volte nell’abitazione del padre: una violazione che ha fatto aprire, per il 44enne, le porte del carcere.

E sempre per atti persecutor­i i carabinier­i della compagnia di Borgo hanno denunciato una coppia di Castel Tesino, rea secondo i militari di insultare e minacciare un’anziana del posto. I diverbi partiti per questioni di condominio, dai posti auto contesi ai panni gocciolant­i, sono degenerati in insulti. Durante la perquisizi­one in casa dei coniugi i militari hanno trovato e sequestrat­o 13 armi, legalmente detenute.

Castel Tesino

Nei guai per stalking anche una coppia della Valsugana: i coniugi hanno insultato un’anziana Sequestrat­e a casa loro 13 armi

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