Corriere del Trentino

Vieri&Ronaldo, 600 minuti insieme «La gente ci amava, quante amarezze»

- A. M.

TRENTO Toccati, sfiorati e conquistat­i solo per pochi minuti. Seicento per la precisione, in tre stagioni passate nella stessa squadra. Seicento minuti in cui, complessiv­amente, hanno giocato insieme e segnato quindici gol. «E adesso fermateli» recitava un famoso striscione della curva Nord. Si sono fermati da soli. O meglio, i loro fisici che li hanno tormentati durante gli anni di convivenza. Ronaldo, il Fenomeno, e Christian Vieri, in arte Bobo. Si sono riuniti ieri a Trento, almeno virtualmen­te. Il primo in collegamen­to da San Paolo, il secondo sul palco dell’Auditorium santa Chiara.

Novanta minuti in cui duettano e rievocano la loro storia insieme. L’incontro è fulminante. «Sento dalla television­e che l’Inter ha preso Lippi — ricorda Vieri —. Mi aspetto una telefonata per unire me a Ronny, e infatti arriva dopo cinque minuti. Accetto subito perché voglio giocare con il più forte di tutti». Nell’estate del 1999 Bobo passa all’Inter per 90 miliardi di lire, il trasferime­nto più caro della storia. Altri tempi. «La prima partita lo stadio ribolle, senza un gol sarei stato massacrato». Tripletta, un esordio che stringe il patto d’amore tra la squadra e la tifoseria nerazzurra. «C’era un’energia incredibil­e, sia a San Siro sia agli allenament­i. La gente ci amava», racconta Ronaldo.

La scintilla scatta anche tra loro due, il 9 e il 32. Però non negli stadi, dove si incontrano troppo poco. «Eravamo sempre in palestra insieme per recuperare da qualche problema fisico, così è iniziata un’amicizia sincera che dura ancora oggi», ammette Vieri. Il primo tempo del derby di Milano viene preso ad esempio della potenziali­tà della coppia. «Eravamo molto vicini, ci capivamo al volo». Ronaldo guadagna e trasforma il rigore. Poi il cartellino rosso allo stesso brasiliano per un gomito alto su Ayala. Segnali che non deve funzionare.

La vera svolta negativa arriva il 12 aprile del 2000. Il tendine rotuleo destro di Ronaldo salta. «È stato il primo infortunio del genere nella storia del calcio. Nessuno conosceva i tempi di recupero», spiega il Fenomeno. Gli fa eco Bobo. «La delusione era talmente tanta che per due giorni sono rimasto arrabbiato con lui». I duetti sono rimandati di quasi due anni, il tempo che Ronaldo ci mette a tornare nel pieno della forma. Nel destino il Brescia. All’andata del campionato 2001-2002 i nerazzurri vincono 3 a 1 al Rigamonti: doppietta di Bobo dopo il gol stappa partita di Ronny. Sembra l’inizio della fine, per tutti gli altri. Al ritorno l’Inter si riprende la vetta, doppietta del Fenomeno.Tre punti che sembrano avvicinare l’Inter al

Vieri

Il mancato scudetto del 2002? Ci ho ripensato tante volte ma se vai in vantaggio due volte e poi non vinci è giusto. Moratti sbagliò a vendere Ronnie

titolo.

Non sarà così. 5 maggio 2002. Dalla regia non partono le immagini, ma nei ricordi dei due protagonis­ti è tutto chiaro. «Ci ho ripensato mille volte, però se vai in vantaggio due volte e poi non vinci è giusto così», commenta amareggiat­o Bobo. «Troppi rumors sul trasferime­nto di Nesta in settimana, eravamo troppo tranquilli». Sarà l’ultima partita di Ronaldo in nerazzurro, siglata con le lacrime in panchina. «Me ne sono andato da Milano come Giuda, ma io non potevo più stare con Cuper. Avevo esigenze fisiche che non capiva», rievoca il Fenomeno, spalleggia­to da Bobo. «Non era come gli altri. Il presidente Moratti ha sbagliato, se hai Ronaldo cacci tutti meno che lui». Scappa anche un breve commento sull’Inter di Conte, atteso per domani, su cui i due dimostrano di parlare la stessa lingua ancora adesso. «Serve tempo, ma è una buona squadra». Per un commento più approfondi­to si prega di ripassare. Gli occhi, ieri sera, erano tutti per quello che poteva essere ed è stato solo per seicento minuti.

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«Bobo» Christian Vieri in arte Bobo è stato un centravant­i di Inter, Juve, Lazio e At. Madrid
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(Pretto) Dal Brasile Ronaldo Luís Nazário de Lima ha giocato nel Barcellona, Inter, Real e Milan

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