Stanchina apre e rilancia «Coinvolgere le attività in modo più ampio»
«Organizzare qualcosa di strutturato insieme alla Provincia per convolgere in maniera massiccia le attività del centro storico potrebbe essere una sfida interessante». Roberto Stanchina, assessore al commercio del Comune di Trento, si dice pronto a raccogliere la sfida lanciata dal direttore del Corriere del
Trentino Alessandro Russello di organizzare una notte rosa durante la terza edizione del Festival dello sport. Ma tiene a precisare che «non conoscendo chi si occuperà delle tematiche in mia gestione da maggio in poi, quella che lancio è una sfida a chiunque toccherà raccogliere l’onere e l’onore».
Assessore, cosa ne pensa dell’idea di creare una notte rosa per il Festival del 2020?
«Quest’anno già venti locali hanno aderito alla possibilità di organizzare eventi allungando gli orari alla sera. Se l’interesse è diffuso, non vedo perché non si debba essere favorevoli a un’iniziativa che può allungare la durata del Festival anche alla fine degli eventi tradizionali».
Potrebbe tramutarsi in un rischio di gestione dell’ordine pubblico?
«Le ultime edizioni di iniziative simili sono state gestite senza problemi. Se venisse davvero organizzata sarebbe la terza in programma durante l’anno, lontana dalle altre due. Essendo un evento in programma ad autunno, poi, si potrebbe porre come limite di orario quello delle 2 di notte, senza proseguire fino al mattino. Chiaramente bisogna appellarsi al buon senso e alla civiltà di cittadini e turisti. Nel caso in cui si verificassero dei problemi di ordine pubblico, a risentirne sarebbero i visitatori stessi e la qualità complessiva dell’evento. Non converrebbe a nessuno».
Alcune attività commerciali del centro si sono dette molto disponibili nel partecipare in maniera attiva anche all’organizzazione della prossima edizione. Può essere un’idea?
«Credo che sarebbe logico, non solo opportuno. Abbiamo aumentato del 30% le presenze di pubblico quest’anno, per questo credo che sarebbe interessante distribuire qualche nome anche all’interno dei negozi per degli short event, magari anche sfruttando i legami commerciali degli atleti con i loro sponsor, creando ulteriori possibilità di incontro tra i fan e gli sportivi di riferimento».