Corriere del Trentino

Gli avvocati al servizio degli ultimi: in un anno ascoltati cento cittadini

In campo 50 profession­isti. L’iniziativa degli Ordini di Trento e Rovereto

- Chiara Marsilli

TRENTO Un progetto che vede gli avvocati trentini scendere in strada al servizio degli ultimi, persone che vivono in un grave stato di difficoltà ma ugualmente in diritto di ricevere il sostegno legale necessario per affrontare le problemati­che che gli si pongono davanti.

Nasce con questo intento il progetto «Avvocati per la solidariet­à» di Fondazione Caritro, che ieri ha visto la firma dell’accordo di partnershi­p tra la Fondazione, gli Ordini degli avvocati di Rovereto e Trento, la facoltà dei Giurisprud­enza dell’università di Trento e le 23 realtà del privato sociale coinvolte, da Atas a Punto d’Incontro, passando per Cnca e Centro Astalli. «Il progetto — ha precisato il presidente di Fondazione Caritro Mauro Bondi — non è una novità, essendo nato nel lontano 2006. Ma il suo rilancio è molto improntant­e in questo momento. Il Trentino, terra privilegia­ta, va incontro agli ultimi, persone prive di risorse economiche e culturali che non conoscono nemmeno i loro diritti più fondamenta­li». Caritro è stata promotrice dell’iniziativa fin dalla sua nascita tramite l’avvocato Eleonora Stenico. A sostenere il progetto all’interno degli ordini degli avvocati le dottoresse Lucia Busatta e Marta Tomasi a Trento e l’avvocato Diego Berti a Rovereto. Ad oggi sono circa 50 i profession­isti che hanno presentato a titolo gratuito il proprio lavoro per l’iniziativa. L’urgente necessità di questa iniziativa è dimostrata anche degli importanti numeri degli utenti coinvolti. Sono circa un centinaio le persone che annualment­e si rivolgono alla sezione trentina del progetto, e 30 per la sede di Rovereto, in prevalenza uomini stranieri. In totale, da quando il servizio è stato attivato, sono stati circa 1700 i colloqui sostenuti per rispondere alle richieste.

Le questioni presentate sono di natura molto varia, passando da difficoltà di carattere amministra­tivo a problemi di tipo penalistic­o, sino a comprender­e aspetti di diritto del lavoro, di famiglia, diritto di residenza e diritto alla salute. Vero motore dell’iniziativa sono gli studenti della facoltà di Giurisprud­enza dell’università di Trento, che si occupano in prima persona dei colloqui conoscitiv­i con gli utenti che si rivolgono al servizio. Un ruolo particolar­mente delicato in quanto ai ragazzi, futuri profession­isti del foro, viene chiesto non solo di inquadrare le problemati­che e mettere in contatto gli utenti con gli uffici preposti o con gli avvocati del Servizio, ma di comprender­e umanamente le situazioni di chi incontrano. Si tratta nella maggioranz­a dei casi di persone in gravi situazioni di difficoltà e di disagio abitativo, senzatetto privi di ricovero, senza casa ospitati in strutture di accoglienz­a e persone che vivono in condizioni di insicurezz­a come donne a rischio di violenza domestica. Gli sportelli sono aperti a Trento in via Travai 1 alla cooperativ­a Punto d’Incontro ogni giovedì dalle 14.30 alle 16.30, a Rovereto in via Setaioli 3 b al CedAS della Caritas diocesana di Trento il primo giovedì del mese dalle 14.30 alle 16.30.

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Gli avvocati Federico Puppo, Michele Russolo, Mauro Bondi e Monica Aste
(Foto Rensi\Pretto) L’impegno Gli avvocati Federico Puppo, Michele Russolo, Mauro Bondi e Monica Aste

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