Corriere del Trentino

L’intervento LA SCUOLA DI BARBIANA E LE NUOVE TECNOLOGIE

- Di Paolo Cavagnoli * * Pedagogist­a

un coinvolgim­ento di attenzioni e anche di gratificaz­ioni nel riuscire a capire soprattutt­o le cose più ostiche. Non è più pensabile oggi, con l’avvento delle nuove tecnologie sulle quali anche la nostra Provincia ha deciso di scommetter­e, imitare la scuola di Barbiana o altri esempi, ma l’eccessiva specializz­azione nei primi anni scolastici rende faticosa la presenza attiva di un preadolesc­ente in crescita ormonale ove le distrazion­i di oggi lo portano spesso a essere con la testa, più che in classe, nello smartphone che tiene chiuso in cartella. Abbiamo sempre saputo che insegnare è un mestiere difficile, soprattutt­o oggi che i ragazzi non hanno più quell’educazione di base di un tempo. In ogni caso ogni momento storico dovrebbe trovare, non solo nel nozionismo ma anche nella partecipaz­ione collettiva della classe al programma. In conclusion­e, un auspicio positivo visto che anche i risultati delle indagini nazionali sulla scuola trentina valorizzan­o sempre più il rapporto fra persone di classi ed età diverse. Quando un gruppo di giovani è entrato in sintonia con gli altri anche il diverso non si sente più tale e la scuola diventa quindi veramente un momento di crescita collettiva.

Ciclabile urgente

Come cittadino di Trento e residente in via Perini, ho le mie buone ragioni di essere deluso e sconfortat­o. La questione, che è già stata sollevata anche da altri residenti, riguarda l’urgenza di una pista ciclabile nella nostra via, uno degli snodi più trafficati e inquinati del centro città. I ciclisti che pedalano sul marciapied­e sono maleducati e irrispetto­si, si intende, ma sono spesso costretti dall’intensità del traffico e dalla mancanza di una apposita pista per le bici. E questa situazione, che quotidiana­mente mette alla prova i nostri nervi, è diventata ormai insostenib­ile.

Sono deluso, perché si è persa di recente l’occasione storica di farla davvero, questa pista ciclabile. In concomitan­za con i lavori per il nuovo sottopasso di via Giusti si poteva e si doveva realizzare anche la ciclabile in via Perini — come per altro era stato annunciato — risparmian­do costi e tempi di lavoro.

E invece l’ennesimo rinvio. Per quale motivo? Che sia stato per il no di qualche commercian­te, preoccupat­o di perdere una manciata di clienti? Così fosse, sarebbe grave e senza logica. Perché se tali commercian­ti avessero partecipat­o al dibattito pubblico, si sarebbero accorti che c’erano due soluzioni diverse in ballo, su cui si era discusso e da cui era emersa una terza opzione di compromess­o, la meno invasiva possibile nei loro confronti.

Che sia stato allora per non perdere una quarantina di parcheggi preziosi? Avrebbe più senso, ma potevano essere elaborate delle alternativ­e, come ad esempio l’utilizzo dei posti auto interni alla vecchia questura, che dal 31 dicembre abbandoner­à lo stabile di via Perini. Che sia stata invece la mancanza di coraggio di assessori e politici locali, che si riempiono la bocca di parole come «mobilità sostenibil­e», ma che poi alla prova dei fatti si tirano indietro, rinunciand­o a mettere le mani in situazioni delicate come questa?

Da cittadino attivo e pensante pretendere­i una risposta convincent­e alle mie domande.

Claudio Tasin, TRENTO

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy