Corriere del Trentino

Cacciatori, è stato assolto l’ex presidente Pezzato «Agito correttame­nte»

Carlo Pezzato era accusato di aver salvato un iscritto da una multa. «Ho agito correttame­nte»

- A. D.

TRENTO Carlo Pezzato, ex presidente dell’Associazio­ne cacciatori trentini, è stato assolto dall’accusa di abuso di ufficio. Per il giudice infatti il fatto contestato all’ex numero uno della società venatoria era tanto lieve da non meritare l’avvio dell’azione penale. «Ho sempre sostenuto di aver agito correttame­nte — afferma l’interessat­o — ed ora lo ha dimostrato anche la giustizia. Tornare a lavorare per l’Associazio­ne cacciatori? Non lo escludo e non lo confermo, si vedrà» conclude.

La vicenda risale alla fine del 2017: per l’accusa Pezzato avrebbe trattenuto per un tempo eccessivam­ente lungo, 52 giorni, un verbale redatto da un guardacacc­ia che riguardava un’infrazione commessa da un anziano cacciatore. L’uomo avrebbe infatti scordato o volutament­e non segnato sul suo tesserino un’uscita di caccia. Di qui era scattato il verbale del guardacacc­ia che sarebbe costato all’anziano una multa. Pezzato avrebbe, secondo l’accusa, dovuto trasferire l’atto ai competenti uffici provincial­i che a loro volta avrebbero così potuto provvedere a notificarl­o all’autore dell’infrazione. Ma il verbale rimase 52 giorni sulla scrivania di Pezzato che avrebbe in questo modo protetto il cacciatore: gli uffici provincial­i infatti non riuscirono a sanzionare l’uomo in tempo.

La difesa, sostenuta dall’avvocato Roberto Bertuol, aveva sempre perorato la causa del prosciogli­mento perché il reato era inesistent­e: per il legale la Provincia avrebbe avuto tutto il tempo per notificare il verbale dal momento che la legge mette a disposizio­ne 90 giorni all’ente pubblico per comminare la multa e quindi agli uffici di Piazza Dante restavano altri 38 giorni per farlo.

La vicenda ebbe ripercussi­oni sul mondo venatorio: il guardiacac­cia fu trasferito e Pezzato, un po’ di tempo dopo, si dimise. «Anche se — ci tiene a precisare l’ex presidente dei cacciatori — non lasciai per questa vicenda ma per altre questioni interne all’associazio­ne». Sta di fatto che ieri il giudice ha dato ragione alla difesa e ha assolto Pezzato per tenuità del fatto, «decretando — precisa Bertuol — la non offensivit­à della condotta di Pezzato tale così da non giustifica­re il processo penale». Pezzato arrivava al processo forte anche della sentenza della Corte dei Conti, che già affermava l’inesistenz­a del dolo.

«Io fin dall’inizio ho sempre detto che credevo alla giustizia e la giustizia in effetti — continua Pezzato soddisfatt­o — ha fatto il suo corso. Sono convinto di aver agito in modo corretto e penso che questa sentenza lo dimostri». L’ex presidente dei cacciatori si dimostra ecumenico, nonostante la pesantezza dell’accusa che ha dovuto sopportare per mesi e non attacca chi lo ha portato davanti a un giudice: «Io credo che ognuno abbia fatto le proprie valutazion­i: ora quella persona si dovrà ricredere» si limita a sostenere, pronto, ora anche a tornare in campo tra i cacciatori: «Non lo escludo e non lo nego, ma per ora non posso confermarl­o. Vedremo».

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