Corriere del Trentino

NEL CAPOLUOGO Il «risveglio terribile» dopo Vaia e i rischi del climate change Trento studia le strategie future

Dal 23 al 26 ottobre esperti a confronto: «La montagna è fragile»

- Ma. Gio.

TRENTO La scelta della data non è stata casuale: un anno fa, proprio negli stessi giorni, il Trentino dovette fronteggia­re (con l’intero Triveneto) una delle sfide più dure degli ultimi decenni. Forse la più dura, dal punto di vista ambientale: nella notte tra il 28 e 29 ottobre la nostra provincia fu investita dalla tempesta Vaia, che sradicò interi versanti boschivi, danneggiò strade e case e provocò la morte di una donna.

Oggi, a un anno da quell’evento che di fatto ha cambiato il volto di molte valli, il Trentino ricorda Vaia riflettend­o sui cambiament­i climatici, analizzand­one rischi, sfide e prospettiv­e. La prossima settimana — dal 23 al 26 ottobre — infatti sarà proprio la nostra provincia a ospitare la conferenza annuale della Società italiana per le scienze del clima, ma anche il programma di «Trentino Clima»: un appuntamen­to di quattro giorni che alternerà dibattiti a spettacoli, momenti dedicati alle scuole a workshop.

Responsabi­lità: questa la parola d’ordine della manifestaz­ione, presentata ieri dai soggetti organizzat­ori. «Se in passato non si fosse lavorato in un certo modo in Trentino — ha spiegato il vicepresid­ente della Provincia Mario Tonina — sarebbe andata molto peggio durante la tempesta Vaia. Ma si deve sempre cercare di migliorare». Vaia, ha aggiunto l’assessore all’ambiente, ha dimostrato che il Trentino non è immune dagli effetti del cambiament­o climatico. «E per affrontarl­i — ha sottolinea­to — serviranno responsabi­lità e azioni quotidiane. Solo così si riuscirà a fare la differenza». Una responsabi­lità che Tonina lega anche all’attivismo dei giovani: «Dobbiamo dare risposte anche a loro. Dobbiamo riuscire a fare cultura. La montagna è bella ma fragile, va tutelata: su questo il Trentino non deve limitarsi a lavorare come gli altri, deve essere un modello». E sulla responsabi­lità ha insistito anche Luana Bisesti, del Trento Filmfestiv­al: «Anche gli alpinisti si sentono più responsabi­li dell’ambiente che li circonda. Vaia è stato un risveglio terribile: prima di quella tempesta pensavamo che gli effetti del cambiament­o climatico colpissero solo altrove».

«È molto importante — è il messaggio lanciato dal presidente della Società italiana per le scienze del clima Silvio Gualdi, rappresent­ato ieri dal responsabi­le del Tavolo del clima Roberto Barbiero — sottolinea­re la dimensione locale

 Gualdi È molto importante sottolinea­re la dimensione locale dei cambiamen ti climatici. Si tratta di un tema globale che genera impatti a rischio su scala locale

dei cambiament­i climatici. Si tratta di un tema globale che genera impatti e rischi su scala locale, che interessan­o molto da vicino la vita quotidiana delle comunità».

Ed è questo il filo rosso che attraverse­rà tutto il programma della manifestaz­ione Trentino clima. Che se nelle prime due giornate sarà dedicato principalm­ente alla conferenza annuale della società per le scienze del clima, da giovedì a sabato si aprirà alla popolazion­e con conferenze pubbliche e giornate di studio che approfondi­ranno le conseguenz­e dei cambiament­i climatici, la comunicazi­one del rischio ambientale, i servizi climatici per la riduzione dei rischi da eventi estremi e l’impatto dei cambiament­i climatici sul paesaggio delle Dolomiti. Sarà il Muse invece il luogo dell’incontro tra gli scienziati del clima e gli studenti trentini, in una giornata di studio e formazione che coinvolger­à più di mille ragazzi (provenient­i non solo dal Trentino, ma anche da Veneto e da Emilia Romagna), con oltre trenta docenti iscritti al corso di aggiorname­nto previsto all’interno della manifestaz­ione. «Se del passato possiamo solo documentar­e — ha osservato il direttore del Muse Michele Lanzinger —, per quanto riguarda il futuro il nostro compito è mettere in atto strategie in modo da prevedere una situazione desiderabi­le». «Durante il convegno — ha concluso Dino Zardi dell’università di Trento — raccontere­mo il cambiament­o delle temperatur­e a Trento negli ultimi cento anni».

Sul palco, nei vari appuntamen­ti, ci saranno anche volti noti come il climatolog­o Luca Mercalli e la conduttric­e televisiva Licia Colò.

 Lanzinger Se sul passato possiamo solo documentar­e, adesso il nostro compito è quello di mettere in atto dei programmi per un futuro desiderabi­le

 ??  ?? Tecnico Roberto Barbiero è responsabi­le del Tavolo del clima della Provincia: ha presentato ieri il programma dell’evento «Trentino Clima» (Pretto)
Tecnico Roberto Barbiero è responsabi­le del Tavolo del clima della Provincia: ha presentato ieri il programma dell’evento «Trentino Clima» (Pretto)

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