Corriere del Trentino

Affitti in nero, in arrivo lo sportello per gli studenti

Meneghini: faremo campagne online e consulenza. Rigotti: sulle caparre serve civiltà

- Chiara Marsilli

TRENTO «Il principale problema degli studenti che vivono in affitto è la disinforma­zione. Non si sa a chi rivolgersi, non si sa come sottoscriv­ere un contratto corretto e individuar­e le clausole che i proprietar­i inseriscon­o quando vogliono fare i “furbetti”».

A parlare, commentand­o il business delle caparre trattenute dei proprietar­i di immobili trentini ai danni degli universita­ri fuori sede, è Edoardo Meneghini, presidente del consiglio degli studenti. «In pochi giorni abbiamo raccolto decine e decine di segnalazio­ni di imbrogli di vario tipo, e continuano ad arrivare. È importante sottolinea­re che non tutti i proprietar­i sono disonesti, ma il fenomeno esiste e va segnalato. Allo stesso modo è diffuso il problema del mercato degli affitti in nero o in nero parziale». La soluzione proposta da Meneghini passa attraverso un accordo con l’università.

«L’obiettivo è la creazione di una sorta di “Sportello consulenza affitti” al quale gli universita­ri possano rivolgersi se si trovano in situazioni di difficoltà o dubbio. Stiamo prendendo contatto in questi giorni con alcune realtà del territorio tra cui l’Associazio­ne dei giovani avvocati. Per lo stesso motivo, sul sito ufficiale dell’Università verrà inserinanz­a ta una sezione appositame­nte dedicata con i suggerimen­ti per le situazioni più diffuse: caparre trattenute, spese gonfiate, addebiti di costi di pulizie».

Consigli legali e diffusione di un maggiore senso civico sono le chiavi di volta di una strategia finalizzat­a a far diventare gli studenti sempre più parte del tessuto cittadino. «Bisogna incentivar­e chi incontra situazioni di affitti in nero, anche parziale, a segnalarle alla Guardia di Fiattraver­so la mail dedicata helpaffitt­i@gdf.it. Il mercato degli affitti in città è di grande peso ed è importante che tutto sia in regola, anche grazie al controllo degli studenti stessi».

Che la questione delle cauzioni dal punto di vista legale non sia di facile soluzione lo conferma anche Severino Rigotti, presidente della Fimaa agenti immobiliar­i. La legge al riguardo è chiara: il luogo per dirimere questioni inerenti a danni e rimborsi è il tribunale. Ma ciò rappresent­a un ostacolo economico anche per i proprietar­i onesti che si vedono la casa danneggiat­a dagli affittuari. «Per ricevere la somma necessaria a riparare un paio di sedie rotte il proprietar­io di casa è costretto a intraprend­ere una causa civile sostenendo un costo non indifferen­te».

Situazione che scoraggia i locatari rispettosi della legge e alimenta l’idea che gli studenti siano affittuari poco affidabili. «Dovrebbe vigere un principio di civiltà — suggerisce Rigotti — Al termine della locazione si dovrebbe fare una valutazion­e dei danni in comune, dare all’affittuari­o la possibilit­à di scegliere se riparare in prima persona il danno o cedere parte del deposito cauzionale come rimborso. Nel caso in cui invece non ci fossero danni concreti diversi dalla normale usura della casa allo studente affittuari­o va restituita per intero la cifra depositata».

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Alloggi e studio Una bacheca con le proposte di locazione Molte sono spesso in nero

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