«Si studi il 5G per capire gli effetti delle onde»
Trento capofila di tutti i Comuni italiani (e non solo) interessati a contribuire al primo studio su eventuali effetti dannosi della tecnologia 5G. A raccontare l’idea è stato il gruppo comunale pentastellato, guidato dal capogruppo Andrea Maschio, referente territoriale per il TrentinoAlto Adige dell’Alleanza nazionale Stop5G.
«Il sindaco è responsabile della salute dei propri cittadini e, non essendoci alcuno studio a livello mondiale che si occupi di analizzare i campi elettromagnetici a radiofrequenza (onde millimetriche) alle frequenze proposte per il 5G e i suoi eventuali impatti sulla salute dell’uomo, ci siamo fatti promotori dell’iniziativa».
Il Comune ha già approvato un finanziamento di 30.000 euro per questo fine, fondi che secondo Maschio hanno un significato «quasi nullo vista l’importanza dello studio». Da qui l’iniziativa di coinvolgere il maggior numero di comuni italiani interessati a finanziare la ricerca. «Abbiamo inviato il progetto tramite posta elettronica certificata nei giorni scorsi e sono già iniziate ad arrivare chiamate per ottenere ulteriori informazioni. Speriamo che aderiscano in tanti allo studio».
Ma l’iniziativa pentastellata sembra aver suscitato l’interesse anche fuori dai confini nazionali. «Sono stato contattato anche da alcuni stati esteri, come Lituania e Cipro, per verificare le condizioni e la possibilità di unirsi ai finanziamenti della ricerca. Ovviamente, nel caso questi primi sondaggi diventassero qualcosa di concreto, siamo aperti ad un eventuale allargamento dello studio su scala continentale», conclude Maschio