Corriere del Trentino

Lago di Fiè, in azione la task force anti carpe

In corso i lavori di risanament­o. Dal fondale spuntano pure tablet e cellulari

- Daria Shmitko

BOLZANO Salvare il lago di Fiè, liberandol­o dalle carpe erbivore, immesse qualche anno fa da ignoti nello specchio lacustre.

In questi giorni si concluderà la prima delle tre fasi di risanament­o, dopo che l’immissione di questi pesci alloctoni che, di provenienz­a asiatica, hanno devastato la flora, compromett­endo ecosistema e balneabili­tà.

Per liberare il lago dalle carpe, è stato necessario svuotare il lago, travasare i pesci nativi come lucci e anguille in un affluente artificial­e. In questa occasione, è stata anche ripulita la riva del lago da rifiuti e oggetti caduti in acqua, tra gli altri tre cellulari e un tablet.

All’operazione, assai complessa ed eccezional­e, hanno partecipat­o numerosi operatori di strutture locali come il laboratori­o biologico dell’Agenzia per l’ambiente e la tutela del clima, gli uffici dei parchi naturali e caccia e pesca della Provincia, l’autorità forestale, la Stazione forestale di Castelrott­o, l Comune di Fié allo Sciliar.

Il lavoro, organizzat­o in ogni dettaglio, è durato giorno e notte, per più di due settimane, ed è stato sostenuto dai volontari dei Vigili del fuoco di Caldaro e dell’Agenzia per la protezione civile.

Il lavoro di ripristino dello stato naturale delle acque del lago di Fié proseguirà per tutta la primavera e l’autunno del 2020. Ci vorranno comunque diversi anni affinché la flora del lago si ricostitui­sca in modo originario.

Altri problemi ambientali minacciano i laghi della provincia di Bolzano come l’abbassamen­to del livello delle acque e il riscaldame­nto della loro temperatur­a.

Concause dello «sconquasso ecologico», come lo definisce Luigi Spagnolli, direttore dell’ufficio Caccia e pesca della Provincia, sono anche l’enorme affluenza turistica con il largo impiego di creme solari che formano sulla superficie acquatica una pellicola, creando un «effetto serra» dannoso per la flora delle acque.

I laghi dell’Alto Adige sono attualment­e monitorati per prevenire situazioni di emergenza.

Al momento, quello che desta maggiori preoccupaz­ioni è il lago di Caldaro.

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Operatori Tecnici e volontari al lavoro a Fiè allo Sciliar per la bonifica del lago dalle carpe erbivore

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