Röchling automotive, nessun allarme
Programma di ristrutturazione, la produzione non sarà toccata Delmonego (Uiltec): a fine mese incontro con i vertici per i dettagli
BOLZANO Gli 840 lavoratori dello stabilimento di Laives della multinazionale tedesca Röchling Automotive non corrono pericoli imminenti a seguito del programma di ristrutturazione annunciato dall’azienda che prevede il taglio del 10% dei dipendenti complessivi su scala globale nell’area gestionale e dei servizi.
A spiegarlo è Alfred Delmonego, segretario responsabile per la provincia di Bolzano della Uiltec del Trentino Alto
Adige: «I siti produttivi non sono investiti da alcun problema, a essere interessata dalla riorganizzazione è l’area di aziende che offre servizi generali — chiosa — le persone potenzialmente interessate sono circa 400 in tutto il mondo, ma non tutte sono dipendenti Röchling: molti sono collaboratori, professionisti con incarichi di lavoro. Prima di tutto saranno questi contratti a essere chiusi».
Per quanto riguarda la produzione, «non ci sono problemi di ordinativi, si sono semplicemente normalizzati rispetto alla sovra-richiesta che aveva interessato lo stabilimento di Laives precedentemente. L’attività lavorativa ha visto ridursi i cicli aggiuntivi e le persone sono state ricollocate su tre turni giornalieri dal lunedì al venerdì a ciclo continuo, e dal lunedì al sabato a scorrimento. Questa situazione dovrebbe proseguire fino a gennaio o febbraio».
Siti produttivi a parte, la riorganizzazione che potrebbe investire l’area gestionale secondo Delmonego non avrebbe effetti così nefasti sugli stabilimenti di Laives (Röchling Automotive ha anche 70 dipendenti a Spini di Gardolo e un centinaio a Volpiano in provincia di Torino): «Potrebbe interessare una o due persone, a essere colpite sarebbero più che altro le sedi in Germania — ammette — a ogni modo a essere sospesi sarebbero prima i contratti con i professionisti esterni».
Röchling Automotive è presente con 41 stabilimenti in 17 Paesi del mondo. Conta complessivamente oltre 6.000 dipendenti (più di 1.000 sono in Italia). Il 2018 della multinazionale tedesca si è chiuso con un aumento dei ricavi del 37% da 189 a 260 milioni di euro e una crescita dell’utile da 9,9 a 12,5 milioni.
«A fine mese — fa sapere infine Delmonego — incontreremo l’azienda per una riunione di aggiornamento con l’obiettivo di conoscere nel dettaglio le modalità di evoluzione di questa fase di ristrutturazione».