Corriere del Trentino

«Il debito? Un fardello sui giovani»

- Alberto Mapelli

«Il debito pubblico è un fardello che viene lasciato ai giovani. È ingiusto che le conseguenz­e delle scelte di chi amministra oggi ricadano sulle future generazion­i». Angelo Buscema, presidente della Corte dei conti, è stato ieri ospite dell’Università di Trento alla facoltà di giurisprud­enza per una lectio magistrali­s sull’evoluzione dei compiti affidati alla Corte dei conti a tutela del pubblico erario, sottolinea­ndo l’importanza di non accumulare altro debito pubblico per rispettare il «diritto di equità intergener­azionale». Nel corso del suo intervento Buscema ha ripercorso i passaggi storici che hanno portato all’attuale organizzaz­ione della Corte, definita «un ente terzo che verifica il corretto utilizzo delle risorse pubbliche». L’importanza della terzietà è data dal fatto che non potendo disporre direttamen­te della risorsa, il giudizio della Corte dei conti è puramente tecnico.

L’ente guidato da Buscema è in prima linea nella battaglia alla corruzione, garantendo la trasparenz­a della pubblica amministra­zione e rappresent­ando un «baluardo di legalità». Il presidente Buscema si è concentrat­o anche sulle società partecipat­e, poste sotto il controllo della Corte dei conti. «Il nostro contributo serve per evitare che si creino dei carrozzoni pubblici».

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