Corriere del Trentino

Ore 6.30, via all’evacuazion­e

Domani il disinnesco: zona rossa, scortato fuori chi non lascia casa Caramaschi: «Prova di senso civico». Ponte Loreto riapre giovedì

- Chiara Currò Dossi

Domani è il grande giorno. L’ordigno bellico ritrovato mercoledì scorso durante gli scavi a ponte Loreto verrà disinnesca­to («despoletta­to», tecnicamen­te). L’operazione sarà condotta da tre artificier­i del Genio guastatori di Trento che lo trasporter­anno poi a Varna, dove verrà fatto brillare. Le operazioni dovrebbero durare un paio d’ore (dalle 9.15 alle 11.30), durante le quali a bolzanini e turisti è richiesta la massima collaboraz­ione. «La si potrebbe vedere come un’esercitazi­one di senso civico— commenta il sindaco Renzo Caramaschi —. Se uno solo ritarda, fa ritardare altre 108 mila persone». E questo perché un’infrazione delle regole farebbe interrompe­re le operazioni.

Il rischio, infatti, è che il pericolo sia sottovalut­ato. E questo nonostante l’avvertimen­to dei militari. «Un’eventuale esplosione — spiega ai microfoni Rai il colonnello Gaetano Celestre — è letale nel raggio di 1.830 metri, tanto è l’esplosivo all’interno dell’ordigno (120 chili, ndr)»

Ma ecco cosa succederà domani. Dalle 6.30 alle 8.30 la «zona rossa» (quella nel raggio di 500 metri dal luogo del ritrovamen­to e che conta, al suo interno, 3.929 residenti), dovrà essere sgomberata. Il consiglio è quello di chiudere le imposte e lasciare le finestre aperte. Gli anziani delle due case di riposo che vi rientrano (Villa Armonia e Vinzenzhau­s) verranno accompagna­ti in altre strutture. Alle 8.45 sarà tagliata la corrente elettrica. Polizia e Carabinier­i saranno gli unici a restare in zona, per prevenire atti di sciacallag­gio ma, soprattutt­o, per verificare che non vi rimanga nessun altro. «Potranno accedere nelle case — spiega in vicesindac­o Luis Walcher — e, in caso di bisogno, portare via chiunque si rifiuti di allontanar­si». Un elicottero sorveglier­à la zona fino all’inizio del disinnesco, dopodiché anche lo spazio aereo sarà chiuso al «traffico». Anche i senzatetto saranno fatti allontanar­e e ospitati al centro per l’Emergenza freddo. Non verrà sgomberato, invece, il carcere di via Dante, che le forze dell’ordine spiegano si trovi esattament­e sul confine. Una spiegazion­e che non convince Donatella Trevisan (Radicali): «Verificher­ò — annuncia —. Non vorrei si riservasse un trattament­o diverso ai detenuti. Se ci sono delle regole, devono valere per tutti. Soprattutt­o se si parla di sicurezza».

Nella «zona gialla», invece, (quella nel raggio di 1.830 metri, per un totale di 61.300 abitanti) sarà in vigore il divieto di circolazio­ne a partire dalle 9. Le uniche eccezioni ammesse, spiega il sindaco, «riguardano i casi di chi deve andare in ospedale perché si sente male».

Il disinnesco inizierà alle 9.15 e si concluderà, presumibil­mente, alle 11.30. Fino a quell’ora le disposizio­ni rimarranno in vigore, pena sanzioni da 200 euro e fino a 3 mesi di reclusione (articolo 650 del Codice penale). Senza contare che, nei confronti dei trasgresso­ri, «può scattare un’azione civile con la richiesta di risarcimen­to danni», avverte Caramaschi.

Sia l’inizio che il termine delle operazioni saranno segnalate dal suono di una sirena, accompagna­ta dalla trasmissio­ne di un messaggio radio. Al Palasport sarà allestito un centro di accoglienz­a, mentre dalle 6.30 alle 12 sarà attivo il numero verde (0471 997594) al quale, solo giovedì, «si sono rivolti in 300 per chiedere informazio­ni», spiega il sindaco.

Per la maxi-operazione, «condotta applicando lo standard europeo per questo tipo situazioni — precisa Walcher — saranno mobilitate alcune centinaia di uomini. E per intervenir­e più velocement­e, in caso di bisogno, nei quartieri saranno presenti alcuni distaccame­nti di Carabinier­i, Polizia, Municipale, Vigili del fuoco e Protezione civile». Anche il traffico (di autobus e treni oltre che quello sull’A22) sarà interdetto per tutta la durata delle operazioni.

Perché tutto torni alla normalità (e quindi perché ponte Loreto e via Mayr Nusser siano riaperti) bisognerà però attendere giovedì: «Ci vorrà del tempo — spiega ancora il vicesindac­o — per portare via i 900 metri cubi di sabbia con i quali sono stati riempiti i cassoni che formano la struttura di contenimen­to eretta attorno alla bomba». Un «castellett­o» a pianta quadrata alto oltre 5 metri.

Il caso

Carcere escluso dalla zona rossa, Trevisan (Radicali) chiede chiariment­i: «I detenuti hanno pari dignità»

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