Corriere del Trentino

Il grande centro è una tentazione che condiziona le future alleanze

Il centrosini­stra apre ai 5 Stelle. Centrodest­ra, si aspetta il Patt

- Marika Giovannini

L’incognita sta tenendo sulla corda centrodest­ra e centrosini­stra: la «tentazione» di creare un grande polo di centro. Un obiettivo condiviso da #inMoviment­o. Ma anche Progetto Trentino, l’Upt, la Civica e persino Agire.

C’è chi giura che nel giro

TRENTO di quindici giorni il quadro politico prenderà finalmente una forma definitiva, abbandonan­do l’incertezza che ancora oggi tiene attanaglia­ti i partiti. Ma l’impression­e è che si tratti più di una speranza che di una reale scadenza. Perché se è vero che alle elezioni comunali del prossimo maggio mancano ancora parecchi mesi, l’esperienza insegna che «le settimane — come sottolinea saggiament­e qualcuno — scorrono via velocement­e». E il rischio, per tutti, è di arrivare con il fiato corto non proprio a ridosso del voto, ma comunque a pochi mesi dall’appuntamen­to elettorale. Senza, quindi, poter avere il tempo necessario per presentare adeguatame­nte ai cittadini i propri candidati. E soprattutt­o il candidato sindaco. Nella sfida più importante delle elezioni della prossima primavera — quella che dovrà indicare la nuova guida dell’amministra­zione di via Belenzani a Trento — gli schieramen­ti sono oggi alla ricerca soprattutt­o di punti fermi. Che riguardano in primo luogo il confine della coalizione, con alleanze che ancora rimangono sospese. Ma che, necessaria­mente, abbraccian­o anche il più delicato tema della scelta del candidato che a maggio si presenterà per ambire alla poltrona oggi occupata dal sindaco Alessandro Andreatta (il quale ha già fatto sapere di non voler proseguire). Con un’incognita in più, che sta tenendo sulla corda centrodest­ra e centrosini­stra: la «tentazione» di creare un grande polo di centro da opporre ai due schieramen­ti oggi predominan­ti. Un obiettivo sul quale sta spingendo in particolar­e il gruppo #inMoviment­o di Andrea Robol e Paolo Biasioli, ma che potrebbe attirare anche Progetto Trentino, l’Upt, la Civica e forse anche Agire, con il Patt osservato speciale praticamen­te da tutti.

Centrosini­stra

È soprattutt­o il centrosini­stra a tenere sott’occhio le mosse degli Autonomist­i, che oggi a

Palazzo Thun tengono in vita — almeno nel capoluogo — quella coalizione di centrosini­stra autonomist­a tramontata a livello provincial­e. Il dialogo con i consiglier­i comunali e con il segretario Simone Marchiori è avviato e molti si dicono fiduciosi di poter proseguire quest’esperienza anche nella prossima consiliatu­ra. Ma si tratta di un obiettivo tutt’altro che scontato, visto che lo stesso Patt recentemen­te si è seduto al tavolo del confronto anche con la Lega. E se è vero che gli esponenti cittadini sembrano aver chiuso le porte a una eventuale alleanza, da parte dei vertici provincial­i non c’è stata ancora alcuna presa di posizione ufficiale. Ma non è solo il Patt a rendere il percorso del centrosini­stra irto di incognite. Ad oggi il confronto coinvolge Pd, Futura, Upt, i Socialisti, i Verdi. Ma il Pd si è diviso. E questo passaggio non può essere sottovalut­ato. Anche se, ricorda qualcuno, a Trento l’ala renziana sembra interessar­e più il centro di #inMoviment­o. Con il centrosini­stra potrebbe dialogare invece il Movimento 5 Stelle, almeno quello che si è distinto dalla linea nazionale e fa capo a Filippo Degasperi (che potrebbe dar vita a un nuovo soggetto). Con Andrea Maschio che da tempo viene indicato come guida di quell’area. E i candidati sindaco? «I nomi non ci sono» è il mantra che circola, a sinistra come a destra. In realtà, i nomi ci sono (almeno qualcuno). Ma il tentativo è di tenerli coperti quanto più possibile per non «bruciarli». Per ora, sono stati citati Michele Lanzinger, Franco Ianeselli, Andrea De Bertolini. Nomi lontani dalla politica: questo è l’obiettivo. Se non si riuscirà a convincere un personaggi­o della «società civile», la coalizione dovrà necessaria­mente affidarsi a chi di politica ha già vissuto. Come gli uscenti (gli assessori Italo Gilmozzi e Maria Chiara Franzoia in primis). Anche se c’è chi scommette su una possibile candidatur­a della segretaria pd Lucia Maestri.

Centrodest­ra

Bocche cucite sulle possibili figure da spendere per la poltrona più importante anche sul fronte centrodest­ra. Anche qui si attendono decisioni dalle Stelle alpine, almeno per cercare di chiarire il perimetro della coalizione. Ma intanto si prosegue nel lavoro di costruzion­e di un programma. L’alleanza ricalca quella che è uscita vittoriosa dalle elezioni provincial­i dello scorso anno. Con la Lega che, almeno per quanto riguarda il capoluogo, potrebbe però fare un passo indietro rispetto alla sua predominan­za per aprire il campo a un candidato sindaco non necessaria­mente legato al partito. C’è chi sussurra ancora di possibili ambizioni del leader di Pt Silvano Grisenti (la cui possibile candidatur­a a sindaco di Trento è rimbalzata di elezione in elezione). Anche se il nome, assicurano i ben informati, verrebbe quasi sicurament­e cassato dai partiti dell’alleanza. L’intenzione, anche qui, è di presentare una figura senza passati politici. E di tenere sotto coperta i personaggi più quotati almeno fino a quando non saranno definiti gli schieramen­ti.

L’incognita centro

Ma in entrambi gli schieramen­ti c’è chi guarda con una certa attenzione alla possibile creazione di quel polo di centro che potrebbe dare risposta a più di una formazione: a destra l’unione delle forze di centro potrebbe servire per avere più forza nel rapporto con una straripant­e Lega, a sinistra potrebbe dare dignità a partiti oggi in cerca di identità. Partendo da quest’ultimo schieramen­to, il possibile polo di centro potrebbe quindi attirare l’Upt, così come i «renziani» del Partito democratic­o. Mentre nel centrodest­ra potrebbe confluire nel terzo polo Progetto Trentino, così come la Civica e forse Agire di Claudio Cia (che nella tornata precedente aveva portato Andreatta al ballottagg­io): in questo caso, l’intenzione potrebbe essere quella di «aggirare» la diffidenza dell’elettorato cittadino verso la Lega, proponendo un candidato più moderato, per poi magari riaggancia­re il Carroccio in un eventuale ballottagg­io. Gli occhi sono puntati anche in questo caso sul Patt, che potrebbe decidere di rimanere fuori dalle due coalizioni e assicurars­i un posto di rilievo in un terzo polo.

I confini Nel terzo polo potrebbero trovare spazio #inMoviment­o, Upt, Patt, Progetto Trentino, Civica e Agire. Ma i dubbi sono ancora molti

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M5s Il capogruppo Andrea Maschio
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Pt L’ex assessore Silvano Grisenti
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Pd La segretaria Lucia Maestri

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