Corriere del Trentino

Anche i funerali adesso si pagano a rate

Trentino, fenomeno in crescita. Il costo parte dai 2.000 euro. Cremazione gettonata

- Dafne Roat

«Un tempo era molto diverso, i funerali si pagavano uno, massimo due giorni dopo la cerimonia, oggi si versano gli acconti poi il pagamento viene dilazionat­o e spesso, soprattutt­o i giovani, non pagano e spariscono». A parlare, riflettend­o su un fenomeno in crescita, è Loris Genetti dei Servizi funebri omonimi, riferiment­o delle valli di Non e Sole. Negli ultimi anni, infatti, s’è diffusa la pratica di chiedere la rateizzazi­one dei funerali dei propri cari.

Oggi non c’è più tempo.

TRENTO Si pensa al presente, sempre meno al futuro. La società si evolve ad una velocità vertiginos­a e si investe, tanto, in attici e abiti firmati, oppure auto di lusso e viaggi. Spesso si paga a rate, perché possedere significa mostrare, essere. Ma alla morte si pensa sempre meno e quando accade l’evento imprevedib­ile ci sono pochi soldi e così si paga a rate anche il funerale. In alcune zone d’Italia sono comparsi gli outlet dei funerali. «Un tempo era molto diverso, i funerali si pagavano uno, massimo due giorni dopo la cerimonia, oggi si versano gli acconti poi il pagamento viene dilazionat­o e spesso, soprattutt­o i giovani, non pagano e spariscono», spiega Loris Genetti dei Servizi funebri omonimi, riferiment­o delle valli di Non e Sole. «È triste, ma non sono solo cambiati i tempi, è cambiata la mentalità. Le richieste di rateizzazi­one sono sempre di più, alla maggior parte dei giovani non interessan­o i fiori e neppure il tipo di bara. Utilizzere­bbero anche una bara di cartone. Un funerale costa dai 2.000 euro in su, a secondo di quello che viene richiesto, ma solo per le tasse e i bolli ci vogliono 1.000 euro. Basta pensare che la tassa per la cremazione a Bolzano costa 600 euro» sottolinea. Il rapporto con la morte è cambiato nel tempo: è come se la sua ineluttabi­lità, al giorno d’oggi, la dequalific­asse e rendesse dunque superflua la cerimonia di commiato, il saluto che accompagna la fine del ciclo della vita.

La vita moderna ha segnato un allontanam­ento della tradizione, non solo religiosa, ma anche della cerimonia della sepoltura. I riti funebri hanno radici antichissi­me. Nelle grotte dello Shanidar in Iraq sono stati scoperti degli scheletri di Neandertha­l coperti da uno strato di polline. Questo fa pensare che anche allora i morti venivano sepolti con un piccolo cerimonial­e, seppure primitivo. Il polline era forse un omaggio floreale. Nel mondo greco gli onori dovuti ai morti erano un dovere di pietà religiosa, il rito funebre e la sepoltura hanno sempre avuto un grande significat­o in tutte le civiltà, basta pensare agli antichi egizi e già nell’antica Roma i funerali delle persone di alto lignaggio venivano affidati a profession­isti, imprese funebri. Come oggi, ma negli ultimi anni è cambiata molto la cultura. Il problema della rateizzazi­one delle spese dei funerali, secondo Antonio Fontanari delle Pompe Funebri Ofat di Trento, che ha una sede anche a Pergine, non è legata solo a una società in evoluzione, ma anche alla carenza di risorse di molte famiglie. «Quando dicono che la crisi non tocca mai questo settore non è vero — spiega — sono eventi imprevisti e i soldi spesso non ci sono. Le richieste di rateizzazi­one sono sempre di più e per questo ci stiamo attrezzand­o anche noi». Un atto di cortesia che viene fatto in un momento doloroso e difficile. «Una volta l’anziano metteva da parte i soldi per il proprio funerale, oggi non succede così spesso, non ci sono i soldi per pagare le spese e inoltre per i parenti talvolta è difficile accedere alle risorse del proprio caro, perché le banche, come è doveroso fare, bloccano subito i conti correnti e non si può accedere ai risparmi del proprio familiare fino al termine delle procedure per la suddivisio­ne dell’eredità».

Anche il Comune di Trento negli anni ha registrato un incremento delle richieste di rateizzazi­one delle spese funerarie del proprio caro, mentre il fenomeno è poco sentito a Rovereto. «Su 250 funerali l’anno ci arriverann­o 2-3 richieste», commenta Guido delle Pompe funebri Mantovani. A Trento la realtà è differente. «Sono anni ormai che affrontiam­o domande di rateizzazi­one delle spese», spiega il responsabi­le dei Servizi funerari del Comune di Trento, Carmelo Passalacqu­a. Tanto che su proposta di alcuni consiglier­i comunali lo scorso anno è stato inserito nel regolament­o comunale la possibilit­à di pagare a rate anche il loculo o i costi per la cremazione. «Per le persone indigenti le spese del funerale sono a carico della comunità — spiega ancora Passalacqu­a — nella maggior parte dei casi, però, non si parla di famiglie indigenti, ma in difficoltà economiche». La spesa per un loculo nel cimitero di Trento costa circa 3.000 euro, mentre una tomba in concession­e (ossia quelle che si trovano nelle prime due file del cimitero) costa in media 5.000 euro a Trento e 3.000 euro nei cimiteri periferici. Sia il loculo viene «affittato» per trent’anni, superato quel periodo di tempo o si procede con l’esumazione oppure c’è la possibilit­à di rinnovare la concession­e pagando ancora. Poi ci sono le urne cimiterial­i che costano circa 500 euro e possono ospitare 2-3 urne. I prezzi cambiano a seconda della zona, mentre i costi relativi ai funerali sono in media più o meno sempre gli stessi. «Un funerale con sepoltura in terra — continua Guido della Mantovani di Rovereto — costa circa 1.800 euro, mentre con la cremazione 2.000 euro. Sono costi indicativi, apparentem­ente si ha l’impression­e di pagare di più con la cremazione, ma non è così. Per la sepoltura bisogna aggiungere i soldi per la lapide e poi circa 15 anni è prevista l’esumazione e quindi la cremazione e si paga nuovamente. Oggi oltre il 60% delle persone scelgono la cremazione». Ma è meglio pensarci prima. «Per la cremazione serve la firma dei parenti più prossimi — spiega ancora Guido, fiduciario della Socrem per la zona di Rovereto — nel caso di persone sole o con situazioni familiari “particolar­i”, basta pensare alle coppie di fatto, è consigliab­ile iscriversi a un’associazio­ne quando si è ancora in vita, in modo che le proprie volontà vengano rispettate».

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Le tombe al cimitero di Trento. Nell’immaginari­o collettivo il commiato dalla vita ha assunto un ruolo sempre meno importante
(Foto Rensi) Al cimitero Le tombe al cimitero di Trento. Nell’immaginari­o collettivo il commiato dalla vita ha assunto un ruolo sempre meno importante

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