Pensplan, alle donne metà pensione: serve la previdenza complementare
Primo giorno di Equal Pension Days. Kompatscher: «Disparità inaccettabile»
BOLZANO Hanno preso il via ieri gli Equal Pension Days organizzati da Pensplan e giunti alla quinta edizione. Tema di queste giornate informative a Bolzano e a Trento è la disparità pensionistica tra uomo donna e l’educazione finanziaria e della previdenza al femminile. Ad oggi, il gap pensionistico tra i due sessi vede l’uomo percepire quasi una pensione doppia rispetto a quella della donna. Come si evince, dai dati di quest’anno dell’Osservatorio Inps, in Trentino-Alto Adige la pensione media delle donne è pari a 735 euro. Quella degli uomini a 1.433 euro. Una situazione che peggiora su scala nazionale. «Quella della nostra regione non è una situazione ottimale, ma in Italia vi sono casi dove il gap tra uomo e donna supera il 50%» afferma la consigliera altoatesina provinciale di parità opportunità Michela Morandini, che precisa anche che i valori della regione rientrano negli standard europei: «Il Gender pension gap regionale è in linea con quello europeo che diminuisce costantemente. Vi sono Paesi come Estonia e Danimarca che grazie a una forte prevenzione integrativa delle pensioni sono riusciti a diminuire il gap fino al 9-10%».
A spiegare la disparità pensionistica tra uomini e donne sono i diversi percorsi di vita e familiari intrapresi. Le lacune previdenziali sono riconducibili a periodi di astensione totale dal lavoro o impieghi parttime per maternità, cura dei figli o dei familiari anziani. Attività che vedono molte donne protagoniste. In Trentino-Alto Adige, più del 40% delle donne lavora con contratti a tempo parziale e nel settore privato il valore raddoppia ampiamente (85%). Ciò ha importanti ripercussioni in termini di retribuzione, andando a incrementare considerevolmente il gap salariale (attualmente al 17,2%) e conseguentemente il gap pensionistico. «L’Equal pension day e l’Equal pay day rappresentano una questione di dignità e giustizia all’interno di una società. Chi si prende cura di bambini, anziani o disabili si trova più penalizzato da un sistema pensionistico a livello contributivo e si tratta molto spesso di donne» commenta l’assessora alle politiche sociali Waltraud Deeg. Il 79% della popolazione femminile, infatti, percepisce una pensione inferiore a 1000 euro mensili, contro il 34% di quella maschile.
«Le disparità salariale e previdenziale sono un problema drammatico per la nostra società — il commento del governatore Arno Kompatscher su Facebook — è inaccettabile che uomini e donne non possano godere dello stesso trattamento, spesso a causa degli oneri derivanti dalla vita familiare. Per questo, come enti pubblici, vogliamo impegnarci fortemente per invertire questa rotta, rafforzando gli strumenti esistenti e introducendo nuove misure di sostegno alla previdenza complementare e alla non autosufficienza».
Le soluzioni per colmare il gender gap pensionistico rientrano nel concetto di educazione finanziaria, in una maggiore informazione e formazione sul tema. «Bisogna creare una maggiore consapevolezza riguardo al divario pensionistico tra uomo e donna. La nostra volontà è quella di sensibilizzare le donne su questa tematica e farle avvicinare a uno dei nostri sportelli informativi per avere una consulenza per una propria pianificazione finanziaria e previdenziale» dice la presidente di Pensplan Centrum Laura Costa, ampliando il discorso anche sui giovani: «I ragazzi alle loro prime esperienze lavorative non pensano alla pensione e ne hanno spesso una visione utopistica, definendola impossibile da raggiungere. L’educazione finanziaria pertanto non riguarda solo le donne, ma anche i giovani» conclude Costa.