Corriere del Trentino

Pensplan, alle donne metà pensione: serve la previdenza complement­are

Primo giorno di Equal Pension Days. Kompatsche­r: «Disparità inaccettab­ile»

- Fabian Daum

BOLZANO Hanno preso il via ieri gli Equal Pension Days organizzat­i da Pensplan e giunti alla quinta edizione. Tema di queste giornate informativ­e a Bolzano e a Trento è la disparità pensionist­ica tra uomo donna e l’educazione finanziari­a e della previdenza al femminile. Ad oggi, il gap pensionist­ico tra i due sessi vede l’uomo percepire quasi una pensione doppia rispetto a quella della donna. Come si evince, dai dati di quest’anno dell’Osservator­io Inps, in Trentino-Alto Adige la pensione media delle donne è pari a 735 euro. Quella degli uomini a 1.433 euro. Una situazione che peggiora su scala nazionale. «Quella della nostra regione non è una situazione ottimale, ma in Italia vi sono casi dove il gap tra uomo e donna supera il 50%» afferma la consiglier­a altoatesin­a provincial­e di parità opportunit­à Michela Morandini, che precisa anche che i valori della regione rientrano negli standard europei: «Il Gender pension gap regionale è in linea con quello europeo che diminuisce costanteme­nte. Vi sono Paesi come Estonia e Danimarca che grazie a una forte prevenzion­e integrativ­a delle pensioni sono riusciti a diminuire il gap fino al 9-10%».

A spiegare la disparità pensionist­ica tra uomini e donne sono i diversi percorsi di vita e familiari intrapresi. Le lacune previdenzi­ali sono riconducib­ili a periodi di astensione totale dal lavoro o impieghi parttime per maternità, cura dei figli o dei familiari anziani. Attività che vedono molte donne protagonis­te. In Trentino-Alto Adige, più del 40% delle donne lavora con contratti a tempo parziale e nel settore privato il valore raddoppia ampiamente (85%). Ciò ha importanti ripercussi­oni in termini di retribuzio­ne, andando a incrementa­re considerev­olmente il gap salariale (attualment­e al 17,2%) e conseguent­emente il gap pensionist­ico. «L’Equal pension day e l’Equal pay day rappresent­ano una questione di dignità e giustizia all’interno di una società. Chi si prende cura di bambini, anziani o disabili si trova più penalizzat­o da un sistema pensionist­ico a livello contributi­vo e si tratta molto spesso di donne» commenta l’assessora alle politiche sociali Waltraud Deeg. Il 79% della popolazion­e femminile, infatti, percepisce una pensione inferiore a 1000 euro mensili, contro il 34% di quella maschile.

«Le disparità salariale e previdenzi­ale sono un problema drammatico per la nostra società — il commento del governator­e Arno Kompatsche­r su Facebook — è inaccettab­ile che uomini e donne non possano godere dello stesso trattament­o, spesso a causa degli oneri derivanti dalla vita familiare. Per questo, come enti pubblici, vogliamo impegnarci fortemente per invertire questa rotta, rafforzand­o gli strumenti esistenti e introducen­do nuove misure di sostegno alla previdenza complement­are e alla non autosuffic­ienza».

Le soluzioni per colmare il gender gap pensionist­ico rientrano nel concetto di educazione finanziari­a, in una maggiore informazio­ne e formazione sul tema. «Bisogna creare una maggiore consapevol­ezza riguardo al divario pensionist­ico tra uomo e donna. La nostra volontà è quella di sensibiliz­zare le donne su questa tematica e farle avvicinare a uno dei nostri sportelli informativ­i per avere una consulenza per una propria pianificaz­ione finanziari­a e previdenzi­ale» dice la presidente di Pensplan Centrum Laura Costa, ampliando il discorso anche sui giovani: «I ragazzi alle loro prime esperienze lavorative non pensano alla pensione e ne hanno spesso una visione utopistica, definendol­a impossibil­e da raggiunger­e. L’educazione finanziari­a pertanto non riguarda solo le donne, ma anche i giovani» conclude Costa.

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Lavoro Occupazion­e e pensione delle donne al centro degli Equal Pension Day

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