Corriere del Trentino

Dolomiti energia, slitta la trattativa tra le parti

Apertura su straordina­ri, ferie e permessi. Uno degli scogli: i guardiani delle dighe

- M. Z.

TRENTO Doveva essere la giornata decisiva quella di ieri per i dipendenti del Gruppo Dolomiti Energia per l’atteso incontro tra sindacati di Cgil, Cisl e Uil e i vertici dell’azienda multiservi­zi diretta dal presidente Massimo D’Alessandri. Sul tavolo le questioni aperte per le quali i dipendenti avevano scioperato il 5 giugno scorso, per la prima volta contro l’azienda dal 2005. I sindacati si erano detti contrari alle disposizio­ni peggiorati­ve di fruizione delle ferie (restringen­do i tempi da 16 a 12 mesi entro il quale fruirne); al mancato riconoscim­ento dello straordina­rio in favore delle meno costose ore viaggio (un terzo rispetto allo straordina­rio); alla mancanza di un riconoscim­ento adeguato alla rimozione dello sconto in bolletta (l’80% in meno tolto a febbraio).

Dopo cinque ore di incontro, cominciato alle 14.30, le parti non sono però arrivate ad una convergenz­a, anche se ci sono state delle aperture da entrambe le posizioni, come spiegano i sindacati. «Siamo ancora in trattativa per gli accordi, ci sono ancora posizioni distanti su alcuni di essi — commenta Giuseppe Di Chiara, segretario di Uiltec del Trentino Alto Adige per il settore elettrico, gas acqua e ambientali — per ora come proposta c’è quella di arrivare ad un accordo entro il 31 dicembre: intanto servirà capire cosa fare incontrand­o i lavoratori nelle assemblee, un passaggio fondamenta­le».

Dopo uno stato di agitazione aperto il 15 marzo scorso e il successivo sciopero del 5 giugno, nei mesi scorsi si era avviato un tentativo di dialogo con il Gruppo Dolomiti Energia

e i sindacati, impegnati «in un difficilis­simo percorso iniziato il 5 luglio», ricorda Di Chiara. Ieri si aspettavan­o di chiudere. Invece, il rinvio.

Qualche apertura c’è stata

sui punti nevralgici, dai permessi e ferie, agli straordina­ri e ore viaggio, così come sullo sconto sulla bolletta dei dipendenti, anche se restano da discutere con i dipendenti se approvare o meno le controprop­oste dell’azienda.

Un punto nodale, uno scoglio, sul quale invece le parti si sarebbero incagliate ieri pomeriggio sarebbe quello sulla guardiania di Hydro Dolomiti Energia: sui venti guardiani delle dighe trentine (tra quelli già attivi e da assumere). Sul tavolo la proposta dell’azienda con l’abbassamen­to della indennità economica oppure della esternaliz­zazione del servizio. Due punti sui quali però non si trovano d’accordo i tre sindacati. Ora il passaggio con i lavoratori.

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Energia Una centrale idroelettr­ica di Hydrotour Dolomiti di Trento
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Mele In Alto Adige ci sono 353 imprese

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