COSTRUIRE UN CENTRO POPOLARE IN DIALOGO CON GLI AUTONOMISTI
In una fase di mutamenti della vita politica e istituzionale come quella che stiamo vivendo, a nessuno sfugge il significato centrale che avranno le prossime elezioni comunali sia a livello locale sia provinciale.
Si voterà per decidere il futuro della città capoluogo e per scegliere chi dovrà amministrarla. E questo è l’aspetto principale. Al tempo stesso, però, sarà un passaggio fondamentale per capire se la città (vorremmo dire «le città») saranno in grado di dare voce e forza a un’idea di Trentino e di Autonomia molto diversa rispetto a quella che è prevalsa nelle ultime elezioni provinciali. In sostanza, se «Trento Città Capoluogo» avrà ancora la capacità di aprire nuove strade e piste, anche politiche, utili a ricreare un «cuore urbano» della nostra Autonomia utile a tutta la comunità trentina.
Seguiamo con molta attenzione le varie iniziative che si stanno avviando dentro e fuori la attuale coalizione comunale. Una cosa è certa: una pagina della politica cittadina si è chiusa e nessuno può pensare semplicemente di riproporre schemi e formule del recente passato. In questo senso ci pare positivo lo sforzo che tutti gli attori politici sembrano mettere in campo per individuare forme e contenuti nuovi.
Pensiamo che ciò sia necessario non per disconoscere il senso politico del percorso fatto a Trento negli ultimi anni, ma per innovarlo e renderlo capace di interpretare una situazione oggi profondamente mutata. Una situazione che le persone e le associazioni che vivono e lavorano sui nostri territori chiedono a gran voce di riaccordare. Ciò riguarda le formule coalizionali ma anche le stesse formazioni politiche, come forse avevamo intuito già nel 2015, quando abbiamo dato vita all’esperienza del Cantiere Civico Democratico. Quella intuizione, al di là delle note vicende interne poi accadute, ha anticipato processi e domande di nuova rappresentanza oggi molto più evidenti e diffuse.
Da più parti si annuncia la volontà di dare vita e forza a una posizione di «Centro». Siamo esponenti di un partito (l’Upt erede della Margherita) che a Trento e nel Trentino ha assicurato un ruolo attivo e fondamentale proprio alla cultura politica del Centro e a quella di matrice popolare in particolare. Dunque, la questione ci è sempre appartenuta. Tuttavia, per noi, questa nostra cultura deve sempre mettersi in atteggiamento di «servizio al bene comune». Per questo motivo, riteniamo che abbia non solo il diritto a essere presente e autonoma nelle sue proposte, ma anche il dovere di ricercare collaborazioni e intese tali da poter presentare agli elettori una «proposta compiuta di governo» e non una bandiera da usare — dopo il voto — in chiave tattica.
Altro punto essenziale per noi è riconoscere il «confine invalicabile a destra» che da Alcide Degasperi in poi ha sempre caratterizzato la posizione dei Popolari. Un confine che oggi in Trentino, come in Italia e in Europa, assume nuovo ulteriore significato, a fronte delle recenti conformazioni di destra e dei loro slogan che quotidianamente invadono i social e tutta la società in chiave spesso aggressiva e divisiva. Su tali basi chiare siamo pronti a ogni intesa, anche molto innovativa, che si traduca pure nel superamento della nostra stessa attuale organizzazione partitica, come già deciso dall’assemblea degli aderenti dell’Unione per il Trentino.
Se la «domanda di centro» è vera — al di là del logorio di tale termine — pensiamo che essa sia domanda di serietà, equilibrio, visione, concretezza e capacità di governo. Non domanda di tattiche di semplice posizionamento politico e nemmeno di inutili alchimie di palazzo. Alla città serve una maggioranza forte, coesa e lungimirante, che si presenti per vincere al primo turno con programmi, squadra e candidato/a sindaco all’altezza. Il «centro» di matrice popolare e civico, in dialogo fecondo con gli autonomisti, ha dunque il dovere di lavorare con tutte le forze disponibili per costruire questa prospettiva. E, per quanto ci riguarda, è ciò che intendiamo fare.
* Assessore comunale, vicepresidente provinciale dell’Upt, ** coordinatore cittadino dell’Upt