MOMENTI DURI, GRAZIE A CHI CI È STATO VICINO
A un anno dalla scomparsa di Michela Ramponi, il marito ha scritto una lettera.
Di seguito pubblichiamo la lettera che il marito e le figlie di Michela Ramponi, la donna morta un anno fa a Dimaro sotto la tempesta di Vaia, hanno voluto diffondere ieri attraverso il «Tg3 regionale»:
Desidero scrivere questa lettera perché, anche se mi farebbe piacere ringraziare singolarmente tutti coloro che in ogni modo ci hanno sostenuto e aiutato, mi rendo conto che non sarebbe davvero possibile. In questo difficilissimo periodo della nostra vita, dopo un anno che la nostra carissima mamma e moglie Michela ci è stata letteralmente strappata via, all’improvviso e in modo così crudele, desideriamo rivolgere a tutti coloro che ci hanno sostenuto ed aiutato il nostro più sentito ringraziamento. Innanzitutto la nostra riconoscenza e gratitudine va ai soccorritori, in particolare i Vigili del Fuoco, che si sono prodigati con immensi sforzi e mettendo a rischio le loro stesse vite, per portare in salvo noi e tutte le persone che in quella terribile notte sono rimaste intrappolate nelle proprie case. Vogliamo anche ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a superare i primi terribili giorni offrendoci ospitalità, generi di prima necessità, tanta comprensione, conforto e affetto. Tantissime persone hanno voluto sostenerci con grande generosità, permettendoci di riacquistare i beni materiale che abbiamo perduto e garantendo alle ragazze un supporto economico per la loro istruzione e per il loro futuro. Un ringraziamento particolare da parte mia va all’istituzione cui appartengo, l’Arma dei Carabinieri, e a tutti i miei colleghi, che hanno dimostrato grande sensibilità e comprensione. Commossi e riconoscenti ringraziamo nuovamente tutti di cuore.