Corriere del Trentino

Bonazzi: «Econyl, scommessa vinta» Delladio: «Aiuti alle società virtuose»

- Alberto Mapelli

RIVA DEL GARDA Attenzione per la massimizza­zione delle risorse utilizzate, riciclo di materiali, valutazion­e del loro impatto ambientale. Sono solo alcune delle declinazio­ni della sostenibil­ità ambientale che le aziende trentine hanno già tradotto in azioni concrete, modificand­o i processi produttivi e il modo di pensare.

Come Fiemme 3000, azienda produttric­e di pavimenti in legno biocompati­bili. «La materia prima è solo una componente che influenza l’impatto sull’ambiente del prodotto finale — spiega Marco Felicetti, amministra­tore delegato —. Bisogna porre attenzione anche a quali materiali secondari vengono utilizzati. Penso a colle e vernici che sono spesso un concentrat­o di prodotti chimici e che vanno ad aumentare esponenzia­lmente l’impatto ambientale del prodotto finale».

In tal senso Fiemme 3000 sta ponendo attenzione a come poter fare una valutazion­e dell’effettiva salubrità degli ambienti interni. «Ci sono progetti e start up che stanno iniziando a realizzare dei misuratori per valutare la salubrità dell’aria in una casa o un ufficio. L’obiettivo è poter fare una sorta di “esame del sangue” agli ambienti: trovare se ci sono nell’aria elementi dannosi, risalire alla fonte e, dove possibile, intervenir­e per eliminare il problema alla radice».

Per far sì che il lavoro delle aziende per tutelare l’ambiente non venga sprecato servirebbe anche un «cambio di marcia a livello culturale». È quello che chiede Lorenzo Delladio, proprietar­io di La sportiva, azienda che produce calzature e abbigliame­nto in val di Fiemme con un fatturato di 115 milioni di euro. «Noi siamo molto attenti al riciclo, abbiamo una linea di prodotti con materiali di scarto lavorati — racconta Delladio —. Il problema è che il costo elevato di questi prodotti allontana il cliente dall’acquisto in Italia e in Europa, mentre negli Stati uniti importano solo i prodotti ecososteni­bili». Per questo chiede «un aiuto anche dal punto di vista politico, che dia una mano al

le imprese che hanno un occhio di riguardo per l’ambiente».

Altro esempio virtuoso di creazione di nuovi prodotti dai rifiuti è Aquafil, uno dei principali attori in Italia nella

produzione di fibre sintetiche. «La nostra esperienza con l’economia circolare è iniziata nel 2009, ormai dieci anni fa — ricorda Giulio Bonazzi, presidente e amministra­tore delegato —. Nel 2011 abbiamo cominciato a produrre Econyl, un nylon fatto al 100% con materiale di rifiuto. È stata una grande sfida per noi, perché è stato difficile trovare sia le tecnologie utilizzabi­li, sia gli scarti adatti. Una scommessa che abbiamo vinto, consideran­do che ora Econyl è utilizzata da grandi brand come Adidas e Prada».

La tutela del territorio rientra tra gli obiettivi per garantire la sostenibil­ità dell’impresa. In Trentino solo lo 0,2% del suolo è dedicato ad aree industrial­i, per tutelare e valorizzar­e le ricchezze provincial­i come la montagna. Tanto che è stato realizzato

un network chiamato «Confindust­ria per la montagna» per modernizza­re e sviluppare le aree alpine, un impegno sottoscrit­to nella Carta di Cortina. In tal senso si possono leggere gli sforzi di Funivie

seggiovie San Martino, gestore di impianti di risalita, per «trovare un compromess­o valido tra infrastrut­turazione del territorio e valorizzaz­ione dell’ambiente in chiave sostenibil­e» come spiega Valeria Ghezzi, amministra­trice delegata dell’azienda. Montagna significa anche turismo, soprattutt­o sciistico, che ha spesso bisogno di un supporto per garantire la giusta quantità di neve. Technoalpi­n, azienda leader nell’innevament­o di impianti sciistici, cerca di tenere al centro di ogni intervento l’ambiente. «Per ogni impianto realizziam­o un progetto di innevament­o ad hoc, per massimizza­re le potenziali­tà utilizzand­o il minor numero di risorse necessarie — illustra Luisa Cunico, responsabi­le della sede di Trento di Technoalpi­n —. Le variabili sono molteplici, ma non perdiamo mai di vista la sostenibil­ità ambientale e il minor utilizzo possibile di risorse ed energia».

Cunico (Technoalpi­n) Per ogni impianto un progetto ad hoc, per fare il massimo usando il minor numero di risorse

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Lorenzo Delladio, proprietar­io di La sportiva di Ziano di Fiemme
(Pretto-Rensi) Al vertice Lorenzo Delladio, proprietar­io di La sportiva di Ziano di Fiemme
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(Pretto-Rensi) Ad Marco Felicetti, patron di Fiemme 3000, produce pavimenti in legno biocompati­bili
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(Pretto-Rensi) Prima fila La numerosa platea riunita ieri a Riva del Garda

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