Santa Chiara, saltano le nomine Nove i candidati ma senza curricula Marini: «Non siamo passacarte»
TRENTO Di certo c’è che oggi la giunta provinciale non procederà con la delibera perché la prima commissione provinciale, deputata alla validazione dell’idoneità delle candidature, ieri non s’è espressa ed è stata riconvocata la prossima settimana. Sul tavolo la lista con i nomi dei nove candidati (sette autocandidati e due indicati dall’esecutivo) per i tre posti vacanti del consiglio di amministrazione del Centro servizi Santa Chiara. A indisporre le minoranze, al di là delle valutazioni politiche sugli alfieri più quotati, è il metodo. Ovvero la mancanza dei curricula e di conseguenza l’impossibilità di arrivare a un parere poggiato su informazioni certe.
«Non è possibile che ogni volta che ci sono delle nomine in posti “appetitosi” si proceda con delle forzature a discapito delle più elementari regole di trasparenza e di controllo da parte degli organismi che sarebbero preposti ad esercitarlo ad esempio sui nominativi delle persone che si vogliono scegliere per presiedere delle istituzioni pubbliche (quindi di tutti) — riflette Alex Marini, consigliere del Movimento cinque stelle — Se invece di pretendere di poter esercitare le nostre funzioni accettiamo il gioco della giunta allora sì siamo dei passacarte: non per colpa delle commissioni ma solo per colpa nostra che per calcolo politico non siamo disponibili a fare quello che dovremmo».
Nove, come detto, i candidati. Flavio Bertolini, funzionario contabile e autore della testata online La Voce del Trentino; Agostino Carollo, dj e titolare della società Everness; Lucio Gardin, attore e autore; Daniele Lazzeri, giornalista pubblicista e coordinatore del think tank «Il Nodo di Gordio»; Gabriela Maffioletti, già consigliera comunale di Forza Italia; Sandra Matuella, candidata alle scorse provinciali nelle fila della Lega; Lorena Torresani, con un passato nel Patt che ha lasciato. Tutti nomi vicini alla maggioranza, per capirci. Due, poi, i nomi avanzati dalla giunta (che in ogni caso ha promosso anche più di una autocandidatura): l’ex senatore della Lega Sergio Divina — vicinissimo alla presidenza — e il giornalista Walter Perinelli.
Profili che nella seduta di ieri della prima commissione, ossia l’organismo preposto a validare le candidature, a detta della minoranza non sono stati presentati con sufficienti argomentazioni. “La giunta dovrebbe motivare e invece non lo fa dicendo semplicemente che sono idonei», rimarca il capogruppo di Futura Paolo Ghezzi.