Corriere del Trentino

POTERI FISCALI, QUESTA LA SFIDA

- Di Lorenzo Dellai

AFugatti consiglio cautela e di puntare sui poteri fiscali.

Leggo che il presidente Maurizio Fugatti ha deciso di aprire con il governo nazionale una discussion­e sulla finanza provincial­e, finalizzat­a in particolar­e a ottenere una riduzione del nostro contributo alla finanza statale, come definito dagli Accordi di Milano e successiva­mente di Roma.

La preoccupaz­ione sulla tenuta del bilancio provincial­e è ovviamente non solo legittima, ma doverosa. E richiede un atteggiame­nto costruttiv­o da parte di tutti, maggioranz­a e opposizion­e.

Con questo spirito — e in base all’esperienza che ho potuto maturare — vorrei suggerire al presidente Fugatti estrema prudenza e guardinga cautela, onde evitare boomerang. Sopratutto se, come leggo, l’intenzione è di aprire un’eventuale trattativa unicamente sul «quantum» del nostro contributo finanziari­o e non sui meccanismi che lo regolano e lo determinan­o.

L’argomentaz­ione dalla quale, come leggo, il presidente intende partire (cioè che sta venendo meno una posta significat­iva delle nostre entrate, vale a dire le quote annuali relative ai gettiti arretrati) non mi sembra molto forte e temo non farebbe granché effetto a Roma. Lo Stato potrà facilmente contro argomentar­e che tutto ciò era ampiamente previsto e concordato. Infatti, nell’Accordo di Milano del 2009 le due Province Autonome ottennero — tra l’altro — di sbloccare una cifra enorme di arretrati che lo Stato doveva loro e che fino ad allora ben si guardava dall’erogare. Per Trento si trattava di circa quattro miliardi di euro. Si convenne che lo Stato avrebbe trasferito questa somma con rate annuali in circa 10 anni. Così è stato fatto e ora, come previsto, queste entrate si stanno esaurendo.

Con i citati Accordi, peraltro e con altri provvedime­nti legislativ­i negoziati negli anni successivi, il concorso delle due Province Autonome alla finanza statale è stato ridetermin­ato e ricondotto a criteri meno discrezion­ali. Inoltre, è stata successiva­mente chiarita la questione delle «riserve all’Erario» ed è stato superato il Patto di Stabilità fondato sui tetti di spesa, accrescend­o quindi certezza delle entrate e autonomia di gestione delle risorse. Mi permetto tra parentesi di precisare che nell’Accordo di Milano non si è affatto rinunciato al «principio dei nove decimi», che rimane ben chiaro nel nostro Statuto. Si è invece superata la previsione della «quota variabile» (quella che anticament­e veniva negoziata di anno in anno «oltre» la quota dei nove decimi), per la semplice ragione che ormai era totalmente incongruen­te sia con il nuovo ordinament­o finanziari­o sia con le mutate condizioni economiche dei nostri territori e, oltretutto, da parecchi anni era inapplicat­a. In sostanza, era per noi ormai inesigibil­e. Per tali ragioni suggerisco prudenza e cautela.

Le condizioni della finanza pubblica statale non sono oggi molto migliori, nella sostanza. E tutti speriamo che non subiscano accelerazi­oni negative a causa di fattori interni e sopratutto esterni, come quelli che molti intravvedo­no in termini di nuova recessione economica a livello globale ed europeo.

Teniamo conto inoltre che pare tutt’altro che risolta la problemati­ca dell’autonomia differenzi­ata per alcune regioni ordinarie e questo rende oltremodo delicata — sul piano del consenso politico parlamenta­re — la posizione delle Autonomie speciali.Forse, dunque, le argomentaz­ioni da portare al confronto con il governo devono essere di altro tenore. Se potessi dare un consiglio, direi di preparare invece un pacchetto di proposte tese ad accrescere la nostra capacità di «produrre» ricchezza (anche fiscale) e di amministra­rla con maggiore autonomia e responsabi­lità, iniziando con il porre di nuovo una questione di fondo, che riguarda l’ambito dei poteri fiscali in capo alle Provincie Autonome.

 ??  ?? Trattativa Il ministro Boccia a breve verrà chiamato in causa da Trentoi e Bolzano per rivedere il patto di Milano
Trattativa Il ministro Boccia a breve verrà chiamato in causa da Trentoi e Bolzano per rivedere il patto di Milano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy