Corriere del Trentino

I consigli dell’ex Rossi «La soluzione migliore? La clausola di neutralità»

Il presidente che firmò il patto: Fugatti sapeva tutto

- A. D.

Il monito

Se il governator­e chiede al governo i soldi degli arretrati gli chiuderann­o la porta in faccia

Ugo Rossi lo aveva già

TRENTO detto al suo successore quando gli aveva consegnato le chiavi di Piazza Dante: «La strada per cambiare il patto di garanzia è quella di lavorare per ridurre il sacrificio che facciamo ogni anno e di introdurre una clausola di neutralità che ci metta al riparto dagli effetti delle politiche fiscali. Se però Fugatti va a Roma lamentando­si del fatto che ci mancano i soldi dei gettiti arretrati rischia di vedersi chiudere la porta in faccia». Perchè?

«Se una persona guadagna 2.000 euro al mese e il datore per un periodo non paga, questa persona matura dei gettiti arretrati: quindi per un periodo riceverà 3.000 euro al mese ma non si può illudere di averli per sempre. E invece mi pare che Fugatti faccia questa operazione; ma se va a Roma chiedendo i gettiti arretrati è difficile che ottenga qualcosa. Da sostenitor­e dell’autonomia sono contento che scriva al governo, ma mi pare che fino a ora abbia portato a casa poco, così come nulla ha portato a casa con il precedente governo Lega-M5S. Capisco la necessità di approfondi­re i temi, ma adesso è passato un anno, è ora di fare».

Però ci sono dei gettiti arretrati che Roma non ha mai riconosciu­to alle autonomie.

«Sì, per esempio le accise che valgono 30 milioni circa e che non sono versate da alcuni anni. Ma le vie per aggiornare il patto, che era per altro previsto andasse aggiornato nel 2022, sono altre»

Ossia?

«Chiedere una riduzione del sacrificio a Roma, visto che già contribuia­mo con tanti soldi. Anche se va precisata una cosa che Fugatti dimentica (o forse non sa), ossia che dal 2019 si sono ridotte per effetto del patto di garanzia che con Kompatsche­r sono orgoglioso di aver realizzato, le somme che il Trentino versa allo Stato per risanare il debito: nel 2017 erano 593 milioni ora sono 379. Fanno 214 milioni in meno quindi quasi a pareggio dei 250 di gettiti arretrati di cui lui parla. Gli consiglier­ei poi di mettere al sicuro l’autonomia dalle politiche fiscali dello Stato: se lo Stato abbassa le tasse le regioni a statuto ordinario ne benefician­o noi no».

E in che modo si può ergere uno scudo?

«Concordand­o una clausola di neutralità: se venisse introdotta la flat tax per noi sarebbero 70 milioni in meno, così come altri 90 milioni li perderemo se il bonus Renzi andasse in detrazione fiscale»

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