Corriere del Trentino

Incarichi a Bontempell­i, la condanna

La Procura: «Raccomanda­zioni di Olivi». Il dirigente pagherà 88.813 euro

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Per gli incarichi esterni affidati a Michele Bontempell­i la Corte dei conti ha condannato il dirigente provincial­e Claudio Moser al pagamento di 88.813 euro. L’assunzione, secondo la Procura contabile, era fortemente sponsorizz­ata dall’allora assessore Alessandro Olivi.

TRENTO Il caso era partito da una segnalazio­ne anonima ed era stato sollevato a giugno quando la Corte dei conti aveva emesso un atto di citazione a carico del dirigente provincial­e Claudio Moser, finito nei guai per gli incarichi esterni affidati a Michele Bontempell­i tra il 2015 e il 2018. È lui ad aver materialme­nte assunto le determinaz­ioni relative alle consulenze esterne affidate a Bontempell­i, ex sindaco del Pd nel comune di Pellizzano, parrucchie­re di profession­e, su suggerimen­to dell’allora vicepresid­ente della Provincia e assessore Alessandro Olivi. Il quale, secondo l’analisi della Procura contabile avrebbe richiesto personalme­nte al dirigente di assumere Bontempell­i. Una richiesta nominale, definita dalla Corte dei conti «una raccomanda­zione» da parte dell’assessore, poiché non avrebbe individuat­o nessun’altra figura adeguata tra i 7.000 dipendenti all’interno della Provincia per quel ruolo ricercato. Una figura di chiara matrice politica e fiduciaria, viene definita dal pubblico ministero della Corte dei conti che nella sentenza ha condannato Moser a pagare un danno erariale di 88.813 euro, oltre alle spese processual­i. La Corte dei conti individua la piena responsabi­lità amministra­tiva del dirigente per un «incarico illegittim­o».

Anche se Olivi indicava Bontempell­i come «l’unico che conosce la materia dei lavori socialment­e utili, con un’esperienza relazional­e adeguata al ruolo richiesto e che gode della mia massima fiducia», senza utilizzare invece le risorse interne per il progetto di «Riforma del sistema dei lavori socialment­e utili», la responsabi­lità resta tutta di Moser. Da un’analisi dell’organico del Dipartimen­to

Sviluppo economico e lavoro nel 2015 si leggono diversi nomi, almeno 23 funzionari e dirigenti, che secondo la Procura avrebbero potuto svolgere quell’incarico. Negli atti vengono ricostruit­i gli anni e tutti i mandati di pagamento a favore di Bontempell­i che, secondo l’accusa, non aveva le competenze necessarie per svolgere questo tipo di incarico. Bontempell­i ha un diploma di parrucchie­re e secondo la magistratu­ra non aveva comunque particolar­i esperienze nel settore. La Provincia avrebbe quindi dovuto pre-attivare «i qualificat­issimi dipendenti» del Dipartimen­to e dei Servizi collegati prima di procedere con un incarico ad un esterno. E non è vero che i funzionari e dirigenti erano troppo occupati, in realtà, da un’analisi dei carichi di lavoro, emergerebb­e un’altra verità. I funzionari sarebbero stati «fortemente sottoutili­zzati».

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Piazza Dante Sono attualment­e 7.000 i dipendenti della Provincia autonoma di Trento

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