Ubriachi e spacciatori: ventitrè daspo urbani
Il bilancio del Nucleo civico. Pusher piantonato in ospedale: ha 24 ovuli di coca nello stomaco
Sono 23 i daspo urbani effettuati da maggio a oggi a Trento per ubriachezza manifesta o atti contrari alla pubblica decenza. Il bilancio è stato tracciato ieri dal comandante della polizia locale Giacomoni.
TRENTO Sono ben 23 i Daspo urbani effettuati dai primi giorni di maggio ad oggi per ubriachezza manifesta o atti contrari alla pubblica decenza, che vanno ad aggiungersi alle 161 violazioni amministrative contestate per le violazioni alle disposizioni comunali. Sono questi i numeri comunicati ieri da Lino Giacomoni, comandante della polizia locale di Trento nel trarre un primo bilancio dell’attività del nuovo Nucleo civico, attivato circa cinque mesi fa e incaricato di presidiare i luoghi che presentano maggiori segnali di degrado della città.
Quello che viene chiamato comunemente Daspo è un ordine di allontanamento
La sanzione
Il provvedimento di allontanamento da un luogo pubblico ha durata di 48 ore
che colpisce chi viola il regolamento comunale per l’utilizzo degli spazi pubblici e che consiste in un divieto di frequentare luoghi pubblici per le 48 ore successive. Se colui che è stato sottoposto al daspo di breve durata viola di nuovo le norme, allora può scattare quello a tempo indeterminato. Chi viola questo allontanamento rischia una denuncia penale, oltre ad una sanzione amministrativa.
I controlli del Nucleo civico — composto da alcuni dei 14 nuovi agenti assunti ad inizio aprile e da alcuni operatori della polizia locale con più esperienza — si sono concentrati nei luoghi considerati più a rischio: i giardini di piazza Dante, il parco San Marco e le piazze Venezia, Santa Chiara, Santa Maria maggiore e degli Agostiniani. Questo settore del corpo di polizia locale è stato pensato
per rispondere alle esigenze dei cittadini di frequentare liberamente gli spazi pubblici, prevenendo e contrastando i fenomeni di criminalità diffusa come il fenomeno della prostituzione, il controllo dei nomadi presenti sul territorio e, soprattutto, combattere il piccolo spaccio di stupefacenti.
Proprio il contrasto alla circolazione illegale di stupefacenti ha portato a quattro arresti per spaccio negli ultimi mesi, di cui l’ultimo circa una settimana fa, il 22 ottobre. Si tratta di E. E., cittadino nigeriano ventisettenne residente a Verona, ma già da tempo sospettato di essere attivo nel mercato dello spaccio nel capoluogo trentino. Il giovane è attualmente piantonato ventiquattr’ore su ventiquattro all’ospedale Santa Chiara, dove è stato ricoverato per consentire alle forze dell’ordine di recuperare gli ovuli di cocaina
che aveva ingerito al momento del fermo. Lo scorso martedì, infatti, gli agenti del Nucleo civico hanno fermato un’Opel Corsa condotta da un cittadino ghanese di 34 anni, considerato estraneo al traffico di stupefacenti. Sistemato sul sedile del passeggero c’era E. E., che si è affrettato ad inghiottire qualcosa che aveva nascosto in mano. Perquisito il veicolo, gli agenti hanno trovato un involucro di colore blu con all’interno un grammo di cocaina. Il nigeriano — che ha precedenti specifici relativi al traffico di sostanza stupefacenti — è stato portato all’ospedale per un esame radiografico. I risultati hanno evidenziato la presenza di ventiquattro ovuli nello stomaco, per un peso complessivo di oltre dieci grammi di sostanza stupefacente.