Corriere del Trentino

Irap, la giunta stanga i contratti «pirata»

Kompatsche­r presenta la legge provincial­e di stabilità: «Imposta dal 2,68% al 3,9% per chi sottopaga»

- N. C.

BOLZANO Stangata Irap sulle imprese che non applicano i contratti collettivi di lavoro di categoria. Per chi sottopaga i dipendenti o li inquadra con rapporti contrattua­li atipici, scatterà l’aliquota del 3,9% per la imposta regionale sulle attività produttive (Irap), in luogo del 2,68% che è la percentual­e standard applicata in Alto Adige. Lo prevede il disegno di legge (ddl) sulla legge provincial­e di stabilità, approvato dalla giunta e prossimo al vaglio del consiglio, nella sessione di bilancio, prevista di massima per la prima metà di dicembre, dopo il dovuto iter in commission­e. legislativ­a. Misure che Arno Kompatsche­r saluta come esito della concertazi­one tra le parti sociali, a sostegno di un mercato territoria­le del lavoro più equo.

«Le penalizzaz­ioni sull’Irap non servono per fare cassa — spiega il presidente dell’Alto Adige — ma a incentivar­e gli imprendito­ri a comportame­nti virtuosi. Preferirei, infatti, che la Provincia non incassasse maggiori entrate fiscale dall’iniziativa, ma che quei soldi finissero in tasca ai lavoratori». Kompatsche­r rivendica come le politiche redistribu­tive siano state la bussola nella redazione delle misure fiscali della manovra, in cui rientra pure l’innalzamen­to della fascia di esenzione (la cosiddetta No Tax Area) sull’addizional­e regionale Irpef, portata dagli attuali 28.000 ai 35.000 euro annui lordi. In parallelo, è stato annunciato un aumento (+0,5%) per le fasce superiori ai 75.000 euro. «L’obiettivo è sempre l’equità — rivendica ancora Kompatsche­r — è una manovra con esito neutro per il gettito, ma da un segnale concreto ai redditi medi e bassi. L’effettivo aumento, secondo i nostri conteggi, sarà percepibil­e al di sopra dei 92.000, in forza della progressiv­ità». Nel complesso, il bilancio di previsione 2020 ammonta a 6,25 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 5,9 miliardi del 2019 ma con, in prospettiv­a, minori risorse da immettere in cassa con l’assestamen­to estivo. Questo perché la previsione triennale prevede una riduzione delle entrate e per l’utilizzo della tecnica del debito autorizzat­o non contratto (Danc). Il Danc consente di finanziare da subito, senza attendere appunto l’assestamen­to, nuovi investimen­ti attraverso la pre-autorizzaz­ione di mutui, permettend­o, dunque, una maggiore flessibili­tà di spesa a monte, fermo restando il riequilibr­io a valle con la manovra estiva.

La voce più significat­iva riguarda la sanità, che con 1,3 miliardi di euro impegna il 21,49% dello stanziamen­to iniziale 2020. Segue il personale che raccoglie il 18,82% delle risorse, pari a 1,1 miliardi di euro, tenendo conto delle necessità dettate dalla trattativa in corso per il contratto intercompa­rto del pubblico impiego, con 175,5 milioni a budget per il triennio. Verranno destinati, inoltre, 400 milioni a infrastrut­ture, strade, mobilità. Nel ddl stabilità definita anche la dotazione di massima per i trasferime­nti provincial­i ai Comuni con il fondo ordinario che prevede 159,7 milioni per il 2020, 158,8 nel 2021, somma analoga a quella prevista per il 2022. Si tratta, comunque, di una dotazione provvisori­a, perché quella definitiva verrà stabilita con un accordo ad hoc tra Kompatsche­r e la rappresent­anza degli enti locali, attraverso il Consorzio dei Comuni, guidato da Andreas Schatzer, il sindaco di Varna. E Kompatsche­r saluta con favore l’impegno assunto dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, insieme al presidente Anci Antonio De Caro, di innalzare le indennità agli amministra­tori dei Comuni sotto i cinquemila abitanti. «Bravo Conte — dice il Landeshaup­tmann — un atto di coraggio e di riconoscim­ento del lavoro dei primi cittadini nelle piccole comunità. Sono persone che si assumono grandi responsabi­lità in prima persona e non possiamo pensare che vengano rimborsate, come se si trattasse di un hobby». Una battaglia che Kompatsche­r rivendica al territorio. «In particolar­e sul terreno della contribuzi­one previdenzi­ale — aggiunge — con i lavoratori non dipendenti che, con le norme attuali, rischiano di non aver copertura nel mandato istituzion­ale».

 Redistribu­zione Abbiamo cercato misure di equità, concordand­ole con i sindacati e le organizzaz­ioni d’impresa

Irpef

Innalzata la no tax area per l’aliquota regionale da 28.000 a 35.000 euro di reddito annuo

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Esecutivo La giunta provincial­e al completo in occasione della prima riunione lo scorso luglio del tavolo con le parti sociali per costruire la legge di stabilità

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