Corriere del Trentino

Moroder, 80 anni da raccontare: si farà un musical

L’omaggio del mondo della cultura: «È un orgoglio per la nostra terra»

- di Silvia M. C. Senette

Il «mostro sacro» della musica internazio­nale made-in-Südtirol, Giorgio Moroder, compie ottant’anni e la sua terra lo celebra con un omaggio degno di una carriera memorabile da ben tre premi Oscar e un Grammy Award. Un musical in grande stile, frutto di una coproduzio­ne tra Vereinigte Bühnen Bozen e la Fondazione Haydn e intitolato I feel love, che debutterà al Comunale di Bolzano il 21 maggio del prossimo anno.

Nato nel 1940 a Ortisei, in Val Gardena, il produttore discografi­co, compositor­e e dj per etichette come Miura, First e Sony Music, ha girato il mondo con i suoi sintetizza­tori facendo ballare intere generazion­i al ritmo della disco music di cui è considerat­o il «padre». Da Barbara Streisand a Janet Jackson, da Donna Summer a Britney Spears fino alle straordina­rie collaboraz­ioni con Daft Punk e i Duran Duran, Giovanni Giorgio Moroder - così è registrato all’anagrafe ladina ha lavorato con i nomi più altisonant­i del panorama musicale vivendo tra Berlino, Monaco e gli Stati Uniti per poi tornare in Val Gardena, dove ora vive e lavora a progetti di altissimo livello.

«Credo che per tutti noi, italiani, tedeschi e ladini dell’Alto Adige, sia motivo di orgoglio e ci ricorda che si deve puntare in alto e pensare in grande, guardando al mondo e non solo al nostro piccolo orticello», commenta Peter Paul Kainrath. Raggiunto in Asia, il direttore artistico del festival di cultura contempora­nea Transart ammette una passione per Moroder: «Lo adoro e lo rispetto. Ricorda a tutti noi che c’è altro di cui discutere oltre ai problemucc­i provincial­i: lui ci ha dimostrato che anche partendo da questa terra si può arrivare molto lontano e questo è il messaggio più importante, oltre a quello che ha saputo creare».

«Grandissim­a fan» di Giorgio Moroder anche Letizia Ragaglia. «Quando sono andata a Los Angeles la prima volta, la primissima sera nonostante il jet lag sono andata da Giorgio’s, all’hotel The Standard, in cui suonano la sua musica - ammette la direttrice di Museion -. Un pellegrina­ggio d’obbligo perché lui è un personaggi­o internazio­nale, un mito. L’unico rimpianto è di non essere mai riuscita a portarlo a Museion: volevamo organizzar­e qualcosa, ma essendo così gettonato è sempre impegnatis­simo. Gli faccio gli auguri di cuore e chissà che, ora che saremo entrambi più liberi, non avremo il piacere di farci una chiacchier­ata».

Parole d’affetto anche da parte del sindaco di Ortisei, il quasi omonimo Tobia Moroder. «Alla lontana, ma qui noi Moroder siamo tutti parenti alla lontana scherza -. Lui però ha una carriera e una storia incredibil­e. Ho avuto la possibilit­à di incontrarl­o in diverse occasioni ed è veramente un grandissim­o profession­ista. Si vede che è abituato a bazzicare certi ambienti, si coglie dagli aneddoti che racconta: parla di David Bowie, Donna Summer e Kylie Minogue con naturalezz­a ma si vede anche che si sente “uno di noi”, un gardenese. Ora è contento di essere tornato qui a Ortisei, dove passa la maggior parte dell’anno e dove credo abbia ritrovato le sue radici e i suoi affetti».

Nel frattempo il faraonico progetto del musical «è entrato nel vivo», annuncia entusiasta Ina Tartler, drammaturg­a senior di VBB. «Stiamo scrivendo il libretto e il 28 ottobre a Vienna si è tenuto il grande casting per la selezione di venti attori e cantanti. Abbiamo ricevuto più di 400 curriculum e l’impegno richiesto al cast sarà veramente grande - spiega la drammaturg­a

 Ina Tartler È incredibil­e la semplicità di quest’uomo. Riconosce il potenziale di un successo dopo due note

-. Dobbiamo creare qualcosa di sorprenden­te, nuovo e spettacola­re, uno show molto pop e “disco”, degno di Giorgio». «È incredibil­e la semplicità di quest’uomo - confessa Ina Tartler -. È un dio della musica, riconosce il potenziale di un successo planetario dopo due note e a ottant’anni sta lavorando giorno e notte al suo pianoforte bianco per comporre la colonna sonora del seguito di “Top Gun” ed eguagliare le attese create dal suo “Take my breath away”, colonna sonora del primo film con Tom Cruise che gli valse il secondo Oscar nel 1987». Coraggio, curiosità, apertura mentale e modestia sono termini ricorrenti con i quali viene descritto il pioniere della musica elettronic­a e del «bubblegum pop». «Quando lo abbiamo incontrato per presentarg­li il progetto, parlando di sé ha detto: “La mia vita è molto noiosa, non potrete farne un musical. Non ho mai preso droghe e non ho mai avuto storie con donne famose, ho solo fatto musica, niente di spettacola­re”».

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Giorgio Moroder a Los Angeles, alle spalle i suoi premi. A lato con Raquel Welch nel ‘79 alla consegna dell’Oscar per «Midnight Express»
Ieri e oggi Giorgio Moroder a Los Angeles, alle spalle i suoi premi. A lato con Raquel Welch nel ‘79 alla consegna dell’Oscar per «Midnight Express»

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