L’intelligenza artificiale entra nei campi
Startup trentina in aiuto dei contadini: ecco il sistema per ottimizzare l’uso dell’acqua
Ottimizzare la risorsa idrica, irrigando solo quando realmente necessario attraverso sistemi di intelligenza artificiale: li ha messi a punto la startup trentina Bluetentacles, mettendo a punto una webapp capace di fornire al contadino un consiglio irriguo per ogni valvola dell’impianto di irrigazione a goccia. Le prime installazioni sono già attive in consorzi irrigui di Trentino, Val d’Aosta e Basilicata, nel 2020 la startup punta a entrare sul mercato.
TRENTO La «guerra dell’acqua» nostrana di due anni fa è ancora viva nella memoria. Il Veneto, assetato da mesi di siccità straordinaria, aveva chiesto al Trentino e all’Alto Adige di lasciare aperti i bacini montani per rinforzare il corso dei fiumi fino a valle. A monte era stata rilasciata acqua, ma senza grossi benefici in pianura. Poi anche in quota si stava per scendere sotto i livelli minimi essenziali e allora i rubinetti erano stati chiusi in attesa di pioggia. È facile immaginare le conseguenze che l’ecosistema e l’agricoltura hanno dovuto subire. E gli effetti del cambiamento climatico si fanno sempre più sentire: ormai non è inusuale passare in pochi mesi da una situazione di rischio idraulico a una crisi idrica. È in questo contesto che va letto l’operato di Bluetentacles, startup nata grazie al supporto di Hit e Trentino sviluppo e oggi con sede al Noi Techpark di Bolzano, che propone soluzioni per l’irrigazione avanzata servendosi dell’intelligenza artificiale.
Realizzato nel 2018 il primo prototipo, testato quest’anno con installazioni sul campo di consorzi irrigui e clienti privati in Trentino, Val d’Aosta e Basilicata, la startup fondata nel 2017 punta a entrare sul mercato italiano e del bacino del Mediterraneo nel 2020. Fino a venerdì l’amministratore delegato e cofondatore di Bluetentacles Marco Bezzi era in Qatar, alla fiera Qitcom, parte di una delegazione guidata da
Trentino Sviluppo: «Una sorta di test per noi, per capire quali possano essere le esigenze di Paesi come il Qatar dove la scarsità idrica è rilevante, nonostante la presenza di grandi quantità di energia — racconta Bezzi — il tema della fiera riguardava le “safe smart cities” e la gestione intelligente dell’acqua vi rientra a pieno titolo. A causa dell’embargo imposto due anni e mezzo fa al Paese da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein ed
Egitto con l’accusa di sostenere il terrorismo, il Qatar sta aumentando il proprio comparto agricolo, ma l’utilizzo principale dell’acqua riguarda ancora la cura delle aree verdi della città». Tanto è vero che durante la fiera Bezzi ha effettuato anche un sopralluogo sul campo con un’azienda locale (nella foto a sinistra).
Bezzi insieme a Silvano Pisoni (entrambi ingegneri ambientali con esperienza decennale nella progettazione di impianti di irrigazione a goccia e nell’ottimizzazione delle reti idrauliche) e a Carlo Pellegrini, tecnico dell’irrigazione, ha sviluppato attraverso sistemi di intelligenza artificiale un apparato di irrigamento capace di stabilire l’esatta quantità d’acqua richiesta dalle coltivazioni e di erogarla solo quando realmente necessario: «Installiamo sul campo delle schede elettroniche che permettono di acquisire dati dal terreno e dall’aria, come la temperatura e l’umidità e sono in grado di controllare le idrovalvole che servono per aprire o chiudere i settori di irrigazione — spiega Bezzi — tutti i dati raccolti nel campo vengono mandati in cloud e integrati con dati meteo previsionali e le immagini dei satelliti Sentinel-1 e Sentinel-2». Il tutto viene restituito al contadino sotto forma di webapp capace di dargli un consiglio irriguo per ogni valvola dell’impianto. In questo modo si risparmiano acqua ed energia.
«Due settimane fa eravamo in Libano con una ong italiana — aggiunge Bezzi — stiamo ragionando su come presentare la nostra tecnologia anche in zone dove la scarsità idrica comincia a essere un problema». Sono stati contattati
Intelligenza artificiale Consente di bagnare solo quando serve davvero con un grande risparmio idrico
anche dal Sudafrica.
Blutentacles ha mosso i primi passi partecipando ai programmi di accelerazione di Hit e Trentino sviluppo, e guardando poi alle opportunità europee che hanno consentito al team di sviluppare non solo la parte tecnica ma anche di business. E pure di ingrandirsi: «Abbiamo appena assunto un informatico e a breve arriverà un responsabile per la parte finanziaria — fa sapere Bezzi — ci sono poi un agronomo, un altro ingegnere ambientale, una figura amministrativa e un responsabile della comunicazione». Ora la startup ha sede a Bolzano.