Fiemme e Cembra, un fenomeno raro: il temporale di neve
Lampi e fiocchi insieme. Meteotrentino: «Nella notte caduti 15 fulmini»
TRENTO È arrivata la neve. Nulla di che visto il periodo pre invernale, ma cosa accadrebbe se la neve e un temporale si sovrapponessero? Se lo sono chiesti in molti trentini delle Valli di Fiemme e Cembra la scorsa notte, quando un temporale di neve, (fenomeno rarissimo nella nostra regione ma molto diffuso negli Stati Uniti), dalle ore 23.16 in poi, ha caratterizzato ed accompagnato una copiosa nevicata. Da Predazzo a Lases, molti valligiani stavano ammirando incantati la magia della neve quando, d’improvviso, un fulmine e immediatamente dopo un tuono ha echeggiato per tutta la vallata. Il tutto ripetutosi per ben sei volte.
I temporali di neve sono fenomeni che avvengono di rado, ma possono capitare soprattutto in autunno (novembre-primi di dicembre) o a fine febbraio-inizio marzo, quando si inizia ad entrare nella primavera metereologica, hanno ricordato gli esperti di Meteotrentino. Ma come si forma un temporale nevoso? «I temporali di neve non sono molto frequenti — spiega Andrea Piazza, meteorologo e previsore di Meteotrentino — però può accadere. Molto è dovuto al fenomeno meteorologico caratterizzato da venti freddi che incontrano venti caldi, denominato “Shir”; ciò avviene quando il vento è molto diverso sia come intensità che come direzione, (come ieri in Fiemme e Cembra perché in quota avevamo un vento da nord), così si possono generare questi avvenimenti».
I temporali nevosi, corredati da lampi e tuoni, sono più frequenti nei paesi del Nord Europa e in alcune aree degli Stati Uniti e del Giappone. È difficile assistervi, non solo perché sono rari, ma anche perché la neve attutisce i tuoni, che quindi non si sentono a grandi distanze dal punto in cui scaturisce il fulmine. In Italia temporali così sono piuttosto rari e si verificano solitamente sulle coste o in mare aperto dallo scontro fra l’aria calda-umida del mare e l’aria fredda in arrivo dal nord, anche se occasionalmente possono occorrere anche nell’appennino e nella pianura padana.
In Trentino è una delle pochissime volte — di certo la prima in Val di Fiemme e Cembra — dove si sono sentiti tuoni intensi della durata di almeno dodici secondi e un rumore diffuso e prolungato per effetto dell’eco.
«Con il radar è possibile prevedere le condizioni meteo di importante entità, ma anticipare questo tipo di precipitazioni e i fulmini che li precedono non è così immediato, nonostante la formazione di un temporale di neve sia molto simile a quella dei classici temporali estivi, perché si verifica tramite il contrasto fra due diverse d’aria di differenti tipologie», prosegue Piazza. «Eravamo comunque preparati a precipitazioni intense in arrivo, tant’è vero che abbiamo avvisato la protezione civile dell’evento in atto — aggiunge — ma il temporale, non essendo un fenomeno rilevante, non è stato allertato, comunque siamo rimasti davvero stupiti. Per venerdì prossimo è prevista un’ulteriore precipitazione nevosa con le medesime condizioni atmosferiche, e non escludiamo che si senta qualche tuono durante la nevicata in corso».
Un evento in crescita, come dimostrato dalle statistiche raccolte negli ultimi anni da Meteotrentino. Basta pensare che dal 2001, sempre nel mese di novembre, nella nostra regione, sono caduti più di 300 fulmini, mentre nel 2004 circa 250; mentre solo l’altra notte, durante il temporale di neve, sono caduti 15 fulmini in tutto il territorio trentino nel giro di poche ore.