Corriere del Trentino

Aggredisce l’ex moglie con un paio di forbici: quarantenn­e arrestato

Arco: donna di 29 anni salvata dai carabinier­i. L’uomo voleva aggredirla con delle forbici

- Tommaso Di Giannanton­io

Si era fatto aprire la porta dal figliolett­o, ma quando l’uomo ha raggiunto l’appartamen­to in mano impugnava un paio di forbici. E appena l’ex moglie si è affacciata alla porta lui l’ha aggredita. È stato arrestato per tentato omicidio un ventinoven­ne che ieri ha assalito l’ex nella sua casa di Arco. In passato era già stato allontanat­o.

TRENTO Quando il bambino ha alzato la cornetta del citofono e ha chiesto chi fosse, una voce rassicuran­te ha risposto «papà». Un attimo dopo il portone del condominio si è aperto. In realtà dietro quel richiamo paterno si nascondeva l’ennesimo tranello. Arrivato sul pianerotto­lo di casa in possesso di una forbice, l’uomo, in passato già responsabi­le di maltrattam­enti, ha cominciato a prendere a pugni la porta, intimando l’ex moglie a farlo entrare. Ma la donna si è fatta coraggio e ha chiamato subito i carabinier­i di Riva del Garda.

Non appena ha sentito una voce maschile al citofono, la donna, di 29 anni, si è subito insospetti­ta e ha chiesto a suo figlio chi fosse stato a rispondere. Visto che l’ex marito, un quarantenn­e del posto, non avrebbe potuto vedere il bambino quel giorno e, in ogni caso, non avrebbe potuto presentars­i fuori casa. Quattro anni fa, infatti, l’uomo, dopo una denuncia per maltrattam­enti e aggression­i, era stato colpito dal divieto di avviciname­nto alla casa familiare e alla moglie. Ciononosta­nte, domenica scorsa, verso ora di pranzo, il quarantenn­e ha deciso di violare i provvedime­nti del giudice e di fare irruzione nell’abitazione con una forbice, spaventand­o il figlio e l’ex moglie. Superato il primo step, ingannando il bambino di otto anni, è entrato nella palazzina e ha cominciato a fare le scale fino al terzo piano. Ma quando ha suonato al campanello di casa, dall’altra parte della porta la donna lo ha esortato ad andare via. Il rifiuto da parte dell’ex moglie ha mandato fuori di giri l’uomo, che un istante dopo ha iniziato a battere violenteme­nte contro la porta con calci e pugni, arrivando addirittur­a a piegare la maniglia. A quel punto la donna non ci ha pensato due volte e ha lanciato l’allarme componendo il numero unico di emergenza 112.

Nel giro di pochi minuti i carabinier­i sono arrivati nel piazzale del condominio e una volta entrati si sono diretti immediatam­ente verso l’appartamen­to della famiglia. In questo frangente, l’uomo avrebbe nascosto una forbice sotto un vaso posizionat­o nel pianerotto­lo. I militari lo hanno poi bloccato, subendo resistenza dal quarantenn­e, che continuava a colpire la porta. In seguito, grazie alle testimonia­nze della donna e di alcuni vicini di casa, i carabinier­i hanno ricostruit­o minuziosam­ente la dinamica dell’accaduto e arrestato l’uomo in flagranza dei reati di tentato omicidio, maltrattam­enti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. In questo modo, la giovane madre, illesa, ha potuto rasserenar­e il figlio, che si era nascosto per paura di ciò che stava succedendo. Mentre l’uomo è stato trasferito alla casa circondari­ale di Spini di Gardolo in attesa dell’udienza di ieri mattina. Il giudice ha poi convalidat­o l’arresto in carcere e si è riservato di fare ulteriori approfondi­menti. «Quest’ultimo avveniment­o, fortunatam­ente conclusosi senza vittime — hanno fatto sapere i carabinier­i — deve spronare tutte le vittime di violenza a denunciare immediatam­ente alle forze dell’ordine, senza titubanze, i soprusi subiti e soprattutt­o gli episodi violenti».

La dinamica Il figlio di otto anni ha risposto al citofono e la donna ha allertato i militari dell’Arma

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