Trento Funivie, crescono gli abbonamenti
Il bilancio si chiude in utile e Rigotti confermato al vertice. Stanchina: ora avanti con bacino artificiale
TRENTO Per la montagna di Trento è tempo di ripartenze. Dopo le copiose precipitazioni dei giorni scorsi — in Vason sul Bondone sono caduti a terra ben 90 centimetri di neve — martedì l’assemblea dei soci di Trento Funivie Spa ha riconfermato come presidente l’uscente Fulvio Rigotti, che dunque guiderà l’azienda impiantistica del Bondone per altri tre anni. È stato inoltre approvato il bilancio 2018, che vede eguagliato il record di incassi della scorsa stagione e si chiude in utile per il quarto esercizio consecutivo. Il bilancio presenta un utile di esercizio pari a 221.252 euro, con ricavi complessivi che ammontano a 3 milioni e 84.079 euro(-4,19% rispetto all’esercizio 2017/2018 che ha rappresentato l’anno record di incassi).
«Un risultato positivo — ha commenta Rigotti — che dimostra l’efficacia degli investimenti effettuati negli ultimi anni, pari a oltre 2 milioni di euro, ma impiegati in ottica di efficienza, qualità e sostenibilità, con l’obiettivo di ridurre i costi e tempi di battitura e di fornire maggiore comfort e sicurezza per gli sciatori». Anche i dati riferiti al traffico sugli impianti sono analoghi ai migliori risultati di sempre conseguiti nel precedente esercizio: i passaggi sugli impianti sono pari 1.432.986 e i primi ingressi pari a 154.076. Interessante anche il feedback ricevuto dal mercato di prossimità: +11%
Bambini durante una lezione di sci sul Monte Bondone, verso l’apertura della stagione gli stagionali acquistati, che va a sommarsi al +28% registrato nella stagione 2017/2018. Il risultato è stato ottenuto in una stagione caratterizzata da molte giornate di bel tempo, ma particolarmente avara di precipitazioni nevose. Determinante è stato quindi il ruolo dell’innevamento programmato, rinnovato a partire dal 2017 al fine di ottimizzare consumi d’acqua e produzione di neve. Diversa la situazione della stagione 2019-2020, che è stata preannunciata da precipitazioni sparse su tutto il territorio provinciale anche a basse quote che permettono di guardare già alla riapertura degli impianti. «Inizieremo il weekend del 30 novembre — ha confermato Rigotti, ribadendo quanto anticipato al Corriere del Trentino lo scorso venerdì — seguiranno quattro giorni di approntamento finale delle piste e dal 6 dicembre la stagione sarà ufficialmente aperta».
Numerose le novità in cantiere, a partire dal sistema di illuminazione delle piste Lavaman e Cordela per favore le aperture notturne che l’anno scorso hanno registrato circa 2500 passaggi a serata, passando per un tapis roulant in zona Bondonero, per arrivare all’innovazione che farà più piacere alle famiglie. «La seggiovia del Montesel è stata arricchita con un sistema laser di misurazione dell’altezza collegato al tappeto che accompagna gli sciatori alle seggiole — spiega Rigotti — quest’ultimo si alza automaticamente quando rileva bambini al di sotto dei 90 centimetri, aiutandoli a sedere senza l’aiuto di un adulto». Il dispositivo va esattamente nella direzione auspicata dall’assessore al turismo del comune di Trento Roberto Stanchina, che nel corso dell’assemblea e in previsione delle elezioni in primavera ha voluto lasciare tre indicazioni programmatiche per il prossimo futuro. «Prima di tutto continuare con il progetto del bacino artificiale alle Viote, indispensabile sia per l’innevamento delle piste da discesa sia per il comparto fondo. Poi mettere a punto i primi tasselli del grande impianto funiviario che dal parcheggio di San Severino porterà in quota: è un progetto che deve essere realizzato
I numeri
I passaggi censiti sugli impianti nel corso del 2018 sono stati 1,4 milioni
nel corso del prossimo quinquennio. Infine sostenere sempre più l’impostazione family friendly del Bondone per attrarre sempre più famiglie con bambini. L’accoglienza di trentini e turisti deve essere impostata per favorire la frequentazione della montagna in ogni periodo dell’anno. Anche per questo la funivia è un progetto cardine. Rendere l’Alpe di Trento raggiungibile più facilmente favorirà gli investimenti del settore del turismo e della ristorazione».