«Pecora Elettrica»: maratona di letture contro la chiusura
La libreria «La pecora elettrica» che ha deciso di chiudere dopo l’incendio doloso che l’ha distrutta
TRENTO Si è diffusa anche a Trento l’onda di solidarietà che si è mossa in tutta Italia per la Pecora Elettrica. La libreria antifascista del quartiere romano di Centocelle, vittima in pochi mesi di due roghi dolosi, è diventata simbolo attorno al quale si sono coagulate moltissime iniziative di diversa natura ma unite dalla volontà di manifestare sostegno alla causa della cultura e dell’aggregazione sociale. A Trento così come in molte altre città italiane è Arci a raccogliere il testimone e ieri sera ha organizzato una serata di riflessione al Café de la Paix (in passaggio Teatro Osele). Obiettivo: promuovere un momento di lettura solidale nei confronti della Pecora Elettrica, «per ribadire l’importanza di librerie, circoli culturali, case del popolo e teatri, presidi di ‘cultura diffusa’ essenziali, nelle città come nei paesi; luoghi che svolgono una funzione importantissima di ricreazione e collante sociale». La maratona di lettura era aperta a tutti ha censito fra i partecipanti molti rappresentati istituzionali: dal sindaco di Trento Alessandro Andreatta all’assessore comunale Italo Gilmozzi, dal segretario della Cgil del Trentino Franco Ianeselli ad Andrea La Malfa, presidente delle Arci del Trentino, passando per il presidente delle Acli trentine Luca Oliver e il direttore della fondazione Alcide De Gasperi Marco Odorizzi.
Istituzioni, ma anche tanti cittadini che hanno voluto esprimere la propria solidarietà alla libreria che ha abbassato la serranda dopo le intimidazioni.