Rifugiati alpini nel cuore d’Europa: il libro Eurac-Euricse
Una famiglia di rifugiati in Svizzera. Il libro che sarà presentato oggi racconterà i rifugiati alpini
TRENTO Che ruolo possono avere i migranti nelle aree montane e rurali? I contributi raccolti nella pubblicazione «Alpine Refugees – Immigration at the Core of Europe» — che sarà presentata questo pomeriggio, alle 15.30 al Plessi Museum al Brennero — mostrano come nelle Alpi si contino diverse esperienze virtuose in cui i migranti contribuiscono a rivitalizzare il territorio e a tenere in piedi i sistemi produttivi locali. Mostrano tuttavia anche situazioni complesse e conflittuali in cui i migranti «forzati» vivono una condizione di emarginazione e diffidenza. I 38 ricercatori che hanno lavorato a questo libro si sono concentrati su una diversa rappresentazione della questione migratoria, considerando come le politiche di integrazione e accoglienza che caratterizzano ogni Paese possano rendere la migrazione un’opportunità per le aree di montagna. I paesi alpini sono stati per i ricercatori un laboratorio ideale per analizzare come modelli di sviluppo differenti applicati in territori simili abbiano influenzato la convivenza tra migranti e comunità locali. Il volume «Alpine Refugees» (Cambridge Scholars Publishing, 2019), pubblicato con il supporto di Euricse (Trento), Cantone dei Grigioni e Istituto BAB di Vienna è il risultato del lavoro del network ForAlps. E oggi sarà presentato in anteprima il 14 novembre alle 15.30 al Plessi Museum del Brennero alla presenza degli autori Giulia Galera (Euricse) e Andrea Membretti (Eurac Research), che con Manfred Perlik (Università di Berna) e Ingrid Machold (BAB) hanno curato il testo.