Corriere del Trentino

Medici, Kompatsche­r blinda la norma

Iscrizione all’Albo di chi parla solo tedesco, gelo Roma-Bolzano. Arno: base giuridica solida L’Ordine altoatesin­o si schiera con Anelli: «Rilievi condivisib­ili, difficile gestire due elenchi»

- Chiara Currò Dossi

«Mi dispiace davvero BOLZANO che il presidente della Federazion­e nazionale degli ordini dei medici, prima di chiederne l’impugnazio­ne da parte del governo, non abbia trovato il modo di farsi spiegare il contenuto della norma, la base giuridica, gli obiettivi e gli effetti, perché allora forse non lo avrebbe fatto». Nella discussion­e relativa alla legge altoatesin­a che consente l’iscrizione agli albi profession­ali dei medici che parlano solo tedesco, e nella quale nei giorni scorsi era intervenut­o, appunto, anche il presidente della Federazion­e Filippo Anelli, il governator­e Arno Kompatsche­r tira dritto. Mentre Monica Oberrauch, presidente dell’Ordine dei medici dell’Alto Adige, scende in campo al fianco di Anelli: «Le sue perplessit­à sono anche le nostre».

Si tratta di una legge europea approvata dal Consiglio provincial­e l’11 ottobre che prevede, fra le altre cose, l’equiparazi­one della lingua tedesca a quella italiana ai fini dell’iscrizione agli ordini profession­ali dell’Alto Adige. E che abilita a esercitare la profession­e esclusivam­ente all’interno del territorio provincial­e. Un contenuto che, nelle scorse settimane, era passato in secondo piano, sull’onda delle polemiche legate alla cancellazi­one del termine «Alto Adige».

Le perplessit­à di Oberrauch, precisa, «sono tante e di natura tecnica». Ma la presidente snocciola anche una serie di esempi concreti: «Quasi sicurament­e verranno creati due albi distinti, ma come verranno gestiti e come avverrà la doppia iscrizione? Gli iscritti a quello altoatesin­o non potranno prendere parte alle elezioni per le cariche dell’Ordine nazionale? E come andranno eseguiti eventuali procedimen­ti disciplina­ri? Chi li farà? E a chi dovranl’iscrizione no rispondere gli interessat­i?».

L’unico punto sul quale la posizione della presidente altoatesin­a sembra divergere da quella di Anelli è quello relativo al riconoscim­ento dei titoli. «Anche l’Alto Adige fa parte del Servizio sanitario nazionale — aveva scritto il presidente della Federazion­e —. Autorizzan­do l’iscrizione all’albo dei medici che parlano solo tedesco, si bypassa la normativa nazionale che prevede che il riconoscim­ento dei titoli avvenga attraverso il Ministero della salute». Secondo Oberrauch «i titoli dovranno sempre essere riconosciu­ti attraverso il Ministero. Non credo si ponga la discussion­e. È questa l’unica via per esercitare la profession­e medica in Italia». Insomma, le domande sono tante, «e devono ancora essere sviscerate — aggiunge la presidente —. Domande che solleva l’Ordine nazionale e che condividia­mo, ponendole ora al Ministero. Ma per vederci più chiaro bisogna aspettare i tempi tecnici: 60 giorni, da ottobre, perché la norma venga pubblicata. Al momento siamo in un limbo».

Ma come funziona oggi agli ordini profession­ali per il personale provenient­e dall’estero? «In tutta Italia, e per tutti gli ordini, la conoscenza della lingua viene verificata attraverso un colloquio — chiarisce Oberrauch —. Lo devono sostenere tutti i profession­isti che non hanno la cittadinan­za italiana o che non si sono laureati in un ateneo italiano». Per l’Alto Adige il Landeshaup­tmann rivendica la bontà della norma: «Rimango disponibil­e per qualsiasi chiariment­i che si rendesse necessario» chiosa.

Oberrauch Come avverrebbe la doppia iscrizione? E chi dovrebbe gestire eventuali procedure disciplina­ri?

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L’iscrizione all’Ordine altoatesin­o ai medici che parlano solo il tedesco consentire­bbe di esercitare la profession­e solo in provincia. La legittimit­à della norma sarà discussa dal governator­e Arno Kompatsche­r con il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia (a destra)
Il nodo L’iscrizione all’Ordine altoatesin­o ai medici che parlano solo il tedesco consentire­bbe di esercitare la profession­e solo in provincia. La legittimit­à della norma sarà discussa dal governator­e Arno Kompatsche­r con il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia (a destra)
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