«Le tendenze del consumo? Sempre più eco-sostenibili»
Quando nel commercio al dettaglio si
BOLZANO tratta di coinvolgere ed entusiasmare dirigenti, team, collaboratori e marchi, l’esperta più richiesta nell’area germanofona è certamente Katrin Gugl, che oggi interverrà in qualità di relatrice ospite alla Giornata del commercio a Bolzano, il tradizionale evento organizzato dall’Unione commercio turismo servizi Alto Adige. L’abbiamo intervistata in vista dell’evento.
Partiamo dal principio: quali sviluppi si sono delineati nelle modalità di acquisto e nello shopping negli ultimi dieci anni?
«È evidente: lo shopping si è diversificato, è più veloce, ibrido. Diversificato in termini di raggiungibilità. Al giorno d’oggi i clienti possono fare acquisti non solo in Alto Adige, ma in tutto il mondo con pochi click. Si aprono così nuove possibilità. Più veloce: in passato spesso si doveva aspettare qualche giorno per ricevere la merce, al giorno d’oggi, nella maggior parte dei casi, la merce è disponibile, se non subito, nel giro di poche ore. Ibrido: i clienti al giorno d’oggi passano senza alcun problema dal commercio in sede fissa a quello online a seconda della situazione».
E quale sarà l’evoluzione della clientela nei prossimi anni?
«Credo che ci si muoverà verso la sostenibilità/ecocompatibilità e ci si allontanerà dal consumo incontrollato. Per la prima volta si stanno consapevolmente muovendo in questa direzione soprattutto le giovani generazioni. Greta Thunberg non ha certamente introdotto una nuova tendenza e una nuova consapevolezza, ma ha consolidato una tendenza già esistente».
Commercio tradizionale vs e-commerce: il commercio in sede fissa ha ancora chance?
«La risposta è assolutamente affermativa. Il commercio tradizionale ha enormi opportunità e, se queste vengono colte, ha un enorme potenziale. Nell’era della digitalizzazione, che è anche l’era dell’anonimato, le persone sentono nostalgia di un incontro vero, autentico. Nell’addetto alla vendita e nel consulente i clienti cercano un interlocutore alla pari, uno scambio con una persona in carne e ossa».
In Alto Adige prevalgono le piccole imprese e le imprese a conduzione familiare. Queste imprese hanno un futuro?
«I loro punti di forza sono il fattore umano e la capacità, ovvero possibilità di reagire tempestivamente. Le piccole imprese spesso reagiscono più velocemente alle richieste estemporanee e ai desideri individuali rispetto ai grandi gruppi che operano a livello mondiale. I processi nelle grandi aziende sono troppo complessi e articolati nonostante i tool e i metodi più moderni. In termini di identità le imprese regionali oltretutto possono essere molto più autentiche e personalizzate. La torta di mele “secondo la ricetta di Sabina” è semplicemente più buona di una torta di mele anonima. La stessa cosa vale per i fantastici distillati “Obstler” della regione. Il coraggio di mostrare la propria personalità e identità non può che dare frutti. I clienti amano le storie e i personaggi e questi fidelizzano».
Come si svilupperà l’atteggiamento di consumo nei prossimi anni?
«Il tema della digitalizzazione continuerà a essere importante. Dobbiamo imparare a trarre il massimo beneficio per le persone e per i clienti dalla coesistenza positiva con l’intelligenza artificiale e i tool tecnologici. Un’altra mega tendenza sarà quella della sostenibilità, della consapevolezza ecologica e del rispetto per la natura, gli animali e gli esseri umani. Credo che proprio in questo senso l’Alto Adige con le sue piccole imprese e le imprese a conduzione familiare possa fare la sua parte».