Corriere del Trentino

Banca d’Italia, rallenta l’economia ma resta in positivo Settore traino è il turismo, in aumento l’occupazion­e

In crescita i lavoratori in Trentino (+1,7%) e in Alto Adige (1,6%). Bolzano punta sull’export in Asia

- M. Z.

TRENTO Dopo la continua crescita degli ultimi tre anni, nel primo semestre del 2019 l’economia trentina rallenta in ragione del ridimensio­namento della domanda estera e degli investimen­ti delle imprese. Anche l’economia altoatesin­a vede una frenata in connession­e con le recenti difficoltà dell’economia tedesca, anche se ha spostato l’attenzione verso i mercati fuori dell’Unione europea quali Nord America e Asia, registrand­o un +8,4% dell’export, mentre il Trentino rallenta con il 3,4%. Per entrambe le regioni fa da traino il settore del terziario, il turismo, ma soprattutt­o i consumi delle famiglie con l’aumento dei mutui registrati, specie per acquistare casa, e la crescita dell’occupazion­e con l’aumento dei contatti a tempo indetermin­ato. Sono alcuni dati dell’ultimo report elaborato dalla Banca d’Italia che delineano una regione a due velocità e che si avvicina per la prima volta all’andamento economico nazionale.

Per l’occupazion­e:nel primo semestre del 2019, il numero degli occupati nelle province di Trento e Bolzano è cresciuto a ritmi ampiamente superiori alla media nazionale. È uno degli aspetti interessan­ti del rapporto aggiornato sulla situazione economica regionale, elaborato dalla filiale locale della Banca d’Italia e presentato ieri nella sede di piazza Vittoria dal direttore della filiale di Trento Luigi Ruggiero, il capo della divisione analisi e ricerca Antonio Accettaro, dal responsabi­le della ricerca economica della filiale di Bolzano Maurizio Cannistrar­o e dal vicedirett­ore Maurizio Silvi. In Trentino il numero degli occupati è cresciuto dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2018; in Alto Adige la crescita è dell’1,6% (a fronte di una media nazionale dello 0,5%). In Trentino la crescita ha interessat­o i lavoratori dipendenti, mentre sono calati gli autonomi; in provincia di Bolzano la crescita è trainata da entrambe le componenti. Alla crescita dell’occupazion­e è associato un maggiore tasso di attività (al 72,2% in Trentino, 76% in Alto Adige), con variazioni maggiore per le donne in provincia di Trento. La migliore situazione lavorativa è associata ad una crescita dei consumi e dei prestiti erogati alle famiglie dalle banche (+12,9% in Trentino, +11,2% in Alto Adige).

«Il quadro dell’economia è ancora fondamenta­lmente positivo» ha spiegato il direttore Ruggiero, sottolinea­ndo il buon andamento del settore dell’edilizia e dell’immobiliar­e: «Un dato che va considerat­o non solo nell’ultimo periodo di osservazio­ne e che vede il rafforzame­nto dell’attività del settore edile sia per Trento che per Bolzano, una crescita moderata, ma con dati favorevoli». Dopo un decennio di forte ridimensio­namento a Trento si registra un aumento nel settore delle costruzion­i del +7,6% di ore lavorate nei primi 8 mesi del 2019 e per l’immobiliar­e un forte aumento delle compravend­ite nel primo trimestre (+7,9%). A Bolzano, invece, dopo un triennio di elevata crescita, si registra un aumento delle ore lavorate del +1,2% e un forte aumento delle compravend­ite immobiliar­i (8%).

Il terziario. Per entrambe le province il settore rappresent­a una crescita moderata rispetto al 2018 grazie anche all’andamento dei consumi e la stabilità dei flussi turistici. Per il turismo, va ricordata la flessione dell’1,5% in entrambe le province dei turisti nel primo semestre 2019 per la forte diminuzion­e della presenza di italiani (-4,4% a Trento e -6% a Bolzano) a fronte della sostanzial­e tenuta di quella straniera (che pesa per la metà del totale in Trentino e oltre i tre quarti in Alto Adige). I dati più recenti di luglio e agosto hanno evidenziat­o una ripresa dei pernottame­nti che hanno compensato i cali riportati precedente­mente.

Per quanto riguarda le attività di credito: i prestiti sono in calo in Trentino del 2,8% e in aumento in Alto Adige del 4,8%, soprattutt­o per le aziende medio-grandi, mentre l’elemento caratteriz­zante per entrambe province è la diminuzion­e dei prestiti alle piccolemed­ie imprese. In Alto Adige le banche extra regionali sostengono, insieme a quelle regionali, le medie e le grandi imprese, mentre le piccole soffrono sia in provincia di Bolzano sia in quella di Trento.

Nuova linfa con investimen­ti pubblici potrà arrivare dalla Provincia: «La manovra pubblica da 4,4 miliardi, anche se minore alla passata, tende a sostenere sviluppo nelle infrastrut­ture, quindi le prospettiv­e sotto questo profilo non dovrebbero mancare», auspica infine Ruggiero.

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L’illustrazi­one del report ieri nella sede della banca di piazza Vittoria. Da sinistra Maurizio Silvi, Maurizio Cannistrar­o, Luigi Ruggiero e Antonio Accettaro
(Foto Rensi) Banca d’Italia L’illustrazi­one del report ieri nella sede della banca di piazza Vittoria. Da sinistra Maurizio Silvi, Maurizio Cannistrar­o, Luigi Ruggiero e Antonio Accettaro

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